Ultramaratona, in Oman vincono in due: Jason Schlarb e Diego Pazos insieme al traguardo

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Pietro Colnago

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Jason Schlarb e Diego “Speedy” Pazos, il primo americano del Colorado, il secondo svizzero, dopo essersi dati battaglia per tutto il percorso hanno finito la loro fatica mano nella mano, tagliando il traguardo contemporaneamente e dividendosi il premio dopo 20 ore, 45 minuti e 37 secondi

Si è conclusa lo scorso primo dicembre, si tratta della prima edizione del primo ultratrail in Oman: un campo internazionale di 329 corridori provenienti da 57 nazioni diverse che hanno affrontato un percorso di 137 km - 85 miglia su un terreno vario e montuoso del Jebel Akhdar dell’Oman. Il paesaggio è di quelli straordinari: passaggi attraverso villaggi, piantagioni di palme, wadis profondi, gole strette e creste montuose, da Birkat Al Mawz fino alle alture di Jebel Akhdar, la Montagna Verde, con un picco di oltre 2.200 metri. Le scalate sono lunghe, il dislivello è di 7.800 metri, e le temperature variano notevolmente da 25 ° C durante il giorno nelle valli a circa 10 ° C in montagna, dove viene eseguita la maggior parte del percorso.

E in queste condizioni lo sforzo e la fatica accomunano tutti i concorrenti e fanno accadere cose eccezionali: infatti per la prima volta in assoluto a vincere non è stato un corridore ma due. Jason Schlarb e Diego “Speedy” Pazos, il primo americano del Colorado, il secondo svizzero, ultramaratoneti di fama mondiale, dopo essersi dati battaglia per tutto il percorso hanno finito la loro fatica mano nella mano, tagliando il traguardo contemporaneamente e dividendosi il premio dopo 20 ore, 45 minuti e 37 secondi. Insomma, una favola di sapore natalizio con l’ultimo che è arrivato 23 ore dopo i primi due e che ha festeggiato come se fosse arrivato primo perché una ultramaratona non è fatta esclusivamente per vincere ma per superare i propri limiti e a tutti è concesso lo stesso onore.