Auguri Messner: l'alpinista dei record compie 75 anni

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Messner ha raggiunto quota 75 anni. Un altro grande traguardo per l'uomo che ha scritto alcune delle pagine più importanti dell'alpinismo, diventando il primo al mondo a scalare tutte le 14 cime del pianeta oltre gli 8000 metri. Una leggenda vivente capace nel corso del tempo di sapersi reinventare con nuove stimolanti sfide

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"Ho già vissuto sette vite: ogni dieci anni mi reinvento. Ho fatto l'arrampicatore, l'alpinista di alta quota, l'avventuriero nelle grandi distese di ghiaccio, lo studioso delle montagne sacre in tutto il mondo, il politico per cinque anni a Bruxelles, ho creato il museo dell'alpinismo con più successo al mondo e adesso faccio film".

Nato a Bressanone il 17 settembre 1944, Messner ha iniziato giovanissimo la sua attività di scalatore, divenendo noto per una serie di rischiose ascensioni solitarie. Fin dagli anni Sessanta è uno dei più convinti sostenitori di uno stile di arrampicata senza l'uso di ausili esterni: una filosofia alpinistica volta a non "invadere" le montagne, ma solamente ad "arrampicarle".

La specializzazione all'alta quota iniziò nel 1970, quando venne invitato insieme al fratello Gunther a partecipare alla spedizione sul Nanga Parbat, un ottomila del Pakistan. L'obiettivo era salire l'allora inviolato versante Rupal della montagna. Impossibilitati a scendere da dove erano saliti, i due fratelli affrontarono la sconosciuta parete Diamir, aprendo una nuova via lungo lo Sperone Mummery. Ma al termine delle difficoltà Gunther fu vittima di una valanga: il suo corpo venne ritrovato 30 anni dopo.A Reinhold, sopravvissuto a quell'odissea di cinque giorni, furono amputate sette dita dei piedi. E' da questo episodio della sua vita che Messner da uomo si trasforma in leggenda.

Nel 1975 compì la salita integrale di un Ottomila in "stile alpino", cioè senza campi precedentemente preparati e senza alcun tipo di aiuto, portandosi tutto il necessario nello zaino. Nel 1978 scalò l'Everest, con l'amico Peter Habeler, senza utilizzare le bombole con l'ossigeno: un'impresa che fino a quel momento la scienza riteneva impossibile.

Subito dopo aver smentito gli scienziati, sempre nel 1978 stupì nuovamente il mondo dell'alpinismo spostandosi in Pakistan e andando a salire, da solo, il Nanga Parbat. Il 16 ottobre 1986, alle 13.45, raggiunse la vetta del Lhotse, diventando il "Re degli Ottomila".