Basket, Milano ingaggia Kaleb Tarczewski

Basket

Stefano Olivari

Tarczewski_Oklahoma_Getty

Colpo dell’Olimpia in prospettiva playoff con l’ingaggio dell’ex centro di Arizona, che ha trascorso questa stagione ai margini degli Oklahoma City Thunder. Per Raduljica qualcosa in più di un messaggio    

Sulla carta Kaleb Tarczewski sembra uno dei quegli americani di una volta, che lasciato da poco un college (e avendolo frequentato per tutti i quattro anni standard) importante di Division I veniva in Italia a costruirsi una carriera, essendo all’epoca più conveniente essere un protagonista in Europa che uno sventolatore di asciugamani nella NBA. Per questo quella della EA7 Emporio Armani Milano è un’operazione interessante, al di là dell’evidente ragione tecnica che l’ha ispirata e cioè quella di mettere pressione e in prospettiva di sostituire come centro Miroslav Raduljica, ottimo giocatore ma che funziona a corrente alternata e al quale Repesa si illudeva di poter dare continuità.

In realtà Tarczewsky non arriva direttamente dal college (Arizona, dove giocava quasi 30 minuti a partita), ma dai margini della NBA. Non essendo stato scelto al draft dell’anno scorso ha potuto/dovuto provare con varie squadre e ha giocato in estate nella summer league di Orlando con i Detroit Pistons e in quella di Las Vegas con i Washington Wizards. Alla fine la firma con gli Oklahoma City Thunder, con Billy Donovan che però lo ha dirottato quasi subito agli Oklahoma Blue, franchigia di D-League affiliata ai Thunder dove uno degli assistenti allenatori è l’ex Olimpia Joe Blair. Stando alla cifre non ha giocato male, ma la D-League non è esattamente la situazione in cui un lungo possa emergere.

Così è arrivata la chance di Milano, con la firma fino alla fine della stagione con opzione per quella 2017-18. Va detto che in una logica americana era molto più quotato ai tempi del liceo, quando da senior era considerato uno dei migliori centri USA, che in quelli del college dove si è dovuto confrontare con fisici più esplosivi. Il suoi 2,11 sono comunque serviti alla nazionale USA allenata da Mark Few (guida tecnica di Gonzaga) che nel 2015 è arrivata terza ai Panamericani di Toronto, vinti a sorpresa dal Brasile su un fortissimo Canada. E adesso potrebbero avere un futuro in Italia.