Italia, altra sberla a Tolosa: la Francia vince 88-63

Basket

Claudio Barbieri

Ancora una sconfitta a Tolosa per gli azzurri di Ettore Messina (Foto @Italbasket)
belineli_castoria

Dopo la batosta ricevuta sabato dal Belgio, gli azzurri chiudono il Torneo di Tolosa con un'altra brutta sconfitta contro i transalpini, tra i favoriti per l'Europeo. Netta la differenza tra le due squadre: inutili i 15 punti di Belinelli e i 10 di Pascolo

ITALIA-FRANCIA, RIVIVI IL LIVE

L’Italia perde con la Francia 88-63 nel terzo e ultimo match del Torneo di Tolosa. Contro una delle favorite per la vittoria finale dell’Europeo (al via il prossimo 31 agosto, con gli azzurri impegnati a Tel Aviv contro Israele), la squadra di Ettore Messina ha retto alla grande l’impatto dei transalpini nei primi 20’, riuscendo a rimanere a contatto grazie ai canestri dalla lunga di Belinelli (miglior marcatore azzurro con 15 punti e 3/6 da tre) e all’energia di un Biligha ancora molto prezioso sotto i tabelloni, nonostante un Lauvergne scatenato (15 punti solo nel primo tempo per il neo Spurs, saranno 20 alla fine). Sembrava un buon segnale, specie dopo il ventello incassato appena 24 ore prima dal Belgio, squadra che alle 18 aveva chiuso il suo torneo perdendo dal Montenegro. Ma nella ripresa la classe dei due NBA transalpini Fournier (17 punti in 20') e Lauvergne ha fatto la differenza, producendo il parziale di 24-12 del terzo periodo che, di fatto, ha chiuso il match. La squadra di Collet non ha mai alzato il piede dall’acceleratore, volando a +25 e dimostrandosi di un’altra categoria rispetto a un’Italia che ancora una volta si lecca le ferite: per essere competitivi a Eurobasket, servirà ben altro. 

Il racconto del primo tempo

Gli azzurri partono con il piede giusto in entrambe le metà campo, aiutati anche dai due tiri da tre a segno di Melli (sempre generoso, con 8 punti, 8 rimbalzi, 5 assist e 4 recuperi) e Datome. Quando Lauvergne e Diaw aumentano l’intensità sotto i tabelloni, l’Italia fatica ma tiene botta fino al 12-12 di metà quarto. Biligha esce presto dalla panchina e dà il consueto contributo di energia e punti (8 con 4 rimbalzi), ma l’Italia va troppo presto in bonus (14 falli complessivi in 10’) e regala tanti liberi ai francesi (10/11), che riescono a restare in contatto e a mettere la freccia per la prima volta a 120” dalla fine del periodo sul 21-20. Gli attacchi dominano, tanto che a fine quarto il tabellone recita 27-27. Gli azzurri partono malissimo nel secondo periodo, tirando 1/7 nei primi 5’, con Datome e Belinelli che non riescono a entrare nel vivo degli schemi di Ettore Messina. Due triple di fila del Beli servono agli azzurri per restare in scia (39-37 al 16’), con i francesi che sono leziosi e non riescono a scappare (47-41 al 20’), nonostante una panchina importante, forte dei vari Jackson e Westermann, e il tonnellaggio a rimbalzo offensivo dei lunghi come Lauvergne, Diaw e Tillie.

Il racconto del secondo tempo

Datome si mette finalmente in partita, così come Pascolo, che segna il 10^ punto e tiene a contatto gli azzurri (56-48 al 26’) contro una Francia svagata in difesa ma devastante in attacco, con le sue mille soluzioni e individualità di spicco come Fournier e De Colo. Sei punti in fila del play dei Magic provocano il primo vero solco della partita, con Ettore Messina costretto al time-out sul 62-48 con 13’ da giocare. La Francia comincia anche a difendere seriamente e per l’Italia sono guai: le percentuali crollano e il risultato è il 24-12 del terzo parziale, che si chiude sul 71-53. La squadra di Collet scappa sul +22 nonostante i cinque punti di fila del Beli, con Datome che continua a litigare con i ferri di Tolosa (2/13 dal campo e 0/8 da due). Le seconde linee francesi sono di grande qualità, mentre gli azzurri balbettano in attacco e non trovano mai il canestro: la punizione è molto pesante, come dimostra l’88-63 finale. Si torna a casa con qualche dubbio e preoccupazione in più per Ettore Messina, che ha ancora 10 giorni per rimettere a posto i cocci e tentare di ridare personalità e gioco a una squadra che, nelle ultime due uscite, è stata irriconoscibile.