Italbasket, Messina: “La cosa migliore in campo? Le cheerleaders”

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Le dure parole di coach Messina dopo la sconfitta incassata dall'Italbasket contro la Germania: "Abbiamo un problema a livello di stazza? Non posso annaffiare i piedi dei miei giocatori, sperando che il giorno dopo crescano..."

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Se c’è qualcuno che non ha digerito la sconfitta dell’Italia contro la Germania, quello è di certo un rabbioso Ettore Messina, affranto e in parte smarrito al termine del match, incapace di spiegare una prestazione totalmente in controtendenza con quanto visto sul parquet nelle prime tre gare. E non solo perché la palla non ne ha proprio voluto sapere di andare dentro, in una partita chiusa con soli 55 punti segnati e pessime percentuali al tiro: “Stasera abbiamo meritato di perdere per aver giocato una partita mediocre contro un avversario molto disciplinato. Fin dall’inizio abbiamo avuto fretta e questo è strano perché di solito siamo una squadra molto paziente – ragiona l’allenatore azzurro a fine partita -. Nell’intervallo abbiamo anche avuto modo di parlarne, ma poi nel terzo quarto ci siamo fermati a soli 9 punti realizzati”. In conferenza stampa poi, l’umore del coach è diventato se possibile ancora più nero, irascibile e scontroso di fronte alle domande dei giornalisti. A uno dei poveri malcapitati che ha sottolineato come l’Italia vada in difficoltà contro le squadre più fisiche e alte degli Azzurri, Messina ha prima sottolineato: “Ci hai pensato tanto prima di fare questa domanda, eh?”, per poi sottolineare: “Ci sono delle cose che non si possono controllare, e l’altezza dei giocatori che ho a disposizione è una di queste. Non posso annaffiare i piedi dei miei ragazzi la sera, sperando che crescano il giorno seguente…”. L’aria insomma, non era delle migliori e così in molti hanno preferito tagliare corto ed evitare ulteriori domande. Tutti tranne uno, che prima di lasciar andare via il coach ha pensato bene di chiedere: “Tante cose negative in questa partita, ma qualcosa di bello lo avrà pur visto sul parquet…”. “Sì, le cheerleaders”, la risposta di Messina, che non poteva essere più chiaro di così. Ai ragazzi adesso il compito di rispondere sul parquet contro la Georgia.