Team USA vince ancora: Australia ko davanti a 55mila spettatori

Basket

Secondo successo per la nazionale guidata da coach Popovich, impegnata in amichevole a Melbourne contro una combattiva Australia. L'equilibrio dura soltanto un tempo (grazie a uno scatenato Patty Mills), prima che nel terzo quarto Team USA faccia il vuoto grazie ai canestri di Mitchell, Walker e Tatum

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Australia-Team USA 86-102

Un quintetto base per quattro quinti targato NBA e un quinto volto noto dalla panchina: non sorprende che anticipando la prima amichevole di Team USA in terra australiana, coach Gregg Popovich avesse definitivo la nazionale di down under una delle favorite al titolo mondiale. “Sono un’enorme minaccia per chiunque punti a vincere e una delle squadre che può arrivare in fondo e vincere il titolo, non ho nessun dubbio”, ha fatto sapere l’allenatore di San Antonio alla guida di Team USA. Nello starting five dell’amichevole disputate a Melbourne ecco infatti Matthew Dellavedova, Joe Ingles, Aron Baynes e soprattutto una faccia molto nota a coach Popovich, il suo sesto uomo agli Spurs Patty Mills. Dalla panchina poi esce a dar man forte sotto canestro anche Andrew Bogut, reduce dai playoff e dalle finali NBA disputate in maglia Warriors. “Sono tosti, mentalmente e fisicamente, giocano assieme da tanto, hanno talento, esperienza e sono ben allenati: per me sono tra i contendenti alle medaglie”, un’opinione confermata anche dal quarto posto ottenuto alle ultime Olimpiadi brasiliane, battuti nella finale per il terzo posto soltanto dalla Spagna. Il primo tempo della terzultima amichevole di Team USA prima del debutto cinese (ancora l’Australia e poi il Canada a completare la marcia di avvicinamento) sembra iniziare bene per la squadra di coach Popovich, che dopo un primo quarto in sostanziale equilibrio piazza il primo allungo a metà del secondo, portandosi anche sul +11 sul 39-28 grazie anche al 3/3 iniziale dalla lunga distanza di Kyle Kuzma. Tirano peggio invece Kemba Walker e Jayson Tatum (6/19 la loro statistic combinata al tiro all’intervallo) e così l’ultima parte di primo tempo però è tutta degli australiani, che vedono entrare in ritmo Patty Mills (1/7 per lui per iniziare, poi 3/4 al tiro per chiudere e 13 punti a metà gara) e così piazzano un 8-2 di parziale che li manda all’intervallo sotto di un solo punto, 44-43. 

Gli ospiti fanno il vuoto nel secondo tempo

“Dobbiamo aumentare il ritmo e giocare più duro, senza concedere tiri facili, facendo salire l’intensità difensiva”, le parole di Jayson Tatum prima del secondo tempo, che però iniziano con un canestro di Aron Baynes che porta i padroni di casa davanti. Team USA reagisce però alla grande, con un secco parziale di 13-0 siglato da 5 punti di Myles Turner e con un terzo quarto chiuso 32-18 che riporta il vantaggio a favore degli statunitensi sul +15 (76-71) prima degli ultimi dieci minuti di gioco. Un margine che sfiora anche le 20 lunghezze nel quarto periodo; occasione ideale per lo staff tecnico di Team USA per svuotare la panchina, allungare la rotazione e testare un roster definito da molti "di serie B", ma che sta dimostrando sempre più di aver costruito la giusta amalgama di squadra.

Una partita da record in Australia: 55mila spettatori al Marvel Stadium

Un evento accolto con grande entusiasmo e attenzione in Australia, come dimostrato dal tantissimo pubblico assiepato sugli spalti del Marvel Stadium di Melbourne. L’arena, solitamente utilizzata per ospitare partite di rugby e dotata di un’enorme copertura in grado di rendere all’occorrenza il gioco indoor, è stata adattata per l’occasione a ospitare una gara di basket. Il parquet è stato posizionato su una pedana rialzata al centro del campo, circondato da decine e decide di file di sedie divise da una passerella sulla quale hanno fatto il loro ingresso in campo i vari giocatori del Team USA. Per l’amichevole sono stati staccati ben 55mila biglietti, un record per una partita di pallacanestro in Australia e un evento unico nel suo genere - considerando il fatto che non fosse una sfida ufficiale. Russell Crowe e altre celebrità erano sedute in prima fila, mentre quelli capitati più indietro hanno avuto qualche difficoltà in più a vedere il campo (alcuni posti erano anche a 50 metri dal parquet, rialzato soltanto di qualche metro). Un pubblico caloroso e colorato, che tuttavia non è riuscito a spezzare la maledizione della nazionale australiana contro i campioni del mondo in carica: la 26esima sfida contro il Team USA della loro storia è infatti coincisa la 26esima sconfitta. Sarà per la prossima volta.