Scozia, McGowan calciatore in permesso: gioca con la cavigliera elettronica

Calcio
Misura obbligatoria quella adottata nei confronti di Paul McGowan, centrocampista del Dundee (Foto Getty)
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Condannato per l'aggressione ad un buttafuori e già protagonista di eccessi in passato, il centrocampista del Dundee ha evitato la prigione ma non la cavigliera elettronica. Una misura obbligatoria quella adottata dalla polizia, notata durante la sfida contro il St. Mirren e necessaria come il coprifuoco che gli negherà i match serali per due mesi

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Non è un nome noto alle nostre latitudini quello di Paul McGowan, centrocampista scozzese classe 1987 dalla carriera spesa interamente in patria. Cresciuto nel Celtic senza mai approdare in Nazionale, il 31enne di Bellshill veste dal 2014 la maglia del Dundee FC dopo quattro stagioni spese nel St. Mirren. Casualità o meno, la prima giornata della Scottish Premiership registrava proprio il confronto tra le sue due ultime squadre: un match che ha visto il nostro protagonista cedere per 2-1 di fronte agli ex compagni, neopromossi e trascinati dalla doppietta di Mullen con la complicità del portiere Hamilton. In realtà la notizia non è legata al risultato, piuttosto alla presenza di McGowan in campo per 87 minuti con una cavigliera elettronica come intuibile sotto il calzettone sinistro. Nient’altro che una misura imposta dalla polizia, provvedimento obbligatorio dopo che il mediano scozzese era stato condannato per aver sputato ad un buttafuori. Episodio risalente a maggio all'esterno di un nightclub di Dundee, dove il club teneva la tradizionale festa della società. Lo stesso giocatore ammise il fattaccio rischiando la prigione, decisione poi scongiurata a luglio dalla legge.

In realtà la condanna della durata di due mesi, che contempla quindi la cavigliera elettronica e lo svolgimento di lavori socialmente utili, non gli permetterà di partecipare ai match serali poiché dalle ore 19.00 alle 07.00 non potrà abbandonare la sua abitazione di Airdrie onde evitare d'inasprire la pena. In "margine stretto" a causa dell’aggressione da ubriaco ad Andrew MacLaughlan, il centrocampista del Dundee ha tuttavia sfiorato la galera complice l’accusa di cinque condanne penali a partire dal 2010. Basti pensare che nel 2014 McGowan venne condannato a 130 ore di lavori utili per aver aggredito due agenti nella centrale di polizia di Coatbridge, episodio che gli era già costato il ricorso alla cavigliera elettronica negli impegni sportivi. Forze dell’ordine nel mirino del calciatore in altre due occasioni tra il 2013 e il 2015, eccessi dettati dall’abuso di alcol e dal gioco d’azzardo che hanno minato la sua scalata ad alti livelli nel professionismo.