Polonia, paradosso Var: Remy espulso, richiamato per essere espulso di nuovo. VIDEO

Calcio

Incredibile quanto successo in Polonia nella partita tra Legia Varsavia e Cracovia: l'arbitro Lasyk, dopo aver ammonito per la seconda volta il difensore di casa, lo richiama in campo per... espellerlo di nuovo. Una sottigliezza regolamentare che ha lasciato di stucco il giocatore e generato le risa di scherno e stupore di avversari e tifosi

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Che l'introduzione del Var, grazie soprattutto alla sua applicazione più estrema, cavillosa ed oculata, avrebbe creato delle situazioni al limite del paradossale in molti potevano immaginarselo. Ma che, proprio nella giornata nella quale in Italia si passava in pochi secondi dal gol della Spal al rigore per la Fiorentina, molti kilometri più a est potesse verificarsi una situazione se possibile ancora più anomala, di certo non poteva essere preventivato. Fatto sta che durante la partita tra Legia Warsavia e Cracovia della 22esima giornata del massimo campionato polacco, un giocatore della squadra di casa, il difensore francese William Remy, dopo essere stato espulso per doppia ammonizione è stato richiamato in fretta e furia dall'arbitro per... ricevere un altro rosso. Questa volta diretto. 

Cosa è successo?

A contorcersi in questo ginepraio regolamentare degno delle migliori pagine di Kafka è l'arbitro polacco Piotr Lasyk, che al 75' della sfida tra il Legia e il Cracovia, dopo aver espulso per doppia ammonizione il difensore della squadra di casa, viene richiamato all'on field review dal Var di turno, evidentemente estremamente cavilloso. Lasyk va al monitor, guarda la scena e poi richiama in campo Remy, al quale con ampi cenni delle mani fa capire che il giallo precedentemente esibito viene annullato. Il giocatore della squadra di casa, rincuorato dalla decisione, comincia a correre verso il centrocampo per riprendere il gioco ma viene immediatamente stoppato dallo stesso direttore di gara che a quel punto gli sventola in faccia il cartellino rosso. Incredulità, stupore e poi riso sarcastico: le espressioni disegnate sul volto del difensore del Legia sono decisamente eloquenti, alle sue spalle si scorge anche qualche avversario in preda alle risa di scherno. Evidentemente nella cabina Var avevano valutato come il fallo meritasse un rosso (e non il secondo giallo) e hanno voluto richiamare il giocatore e sottoporlo alla curiosa scenetta per comunicare a tutti che l'espulsione era diretta e non per doppia ammonizione, differenza nulla per gli effetti immediati (il Legia comunque sarebbe rimasto in dieci) ma sostanziale per quelli futuri (le giornate di squalifica). Il problema, però, è spiegarlo a Remy.