Heynckes, conferenza stampa particolare: "Il mio cane mi ha convinto a tornare al Bayern"

Bundesliga
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Nella conferenza stampa di presentazione l'allenatore tedesco ha raccontato un aneddoto simpatico sulla sua scelta di tornare ad allenare, poi ha parlato del suo storico club: "Ho già bene in mente cosa fare, questa squadra ha classe e deve esprimerla. In questi anni ho ricevuto tante offerte, ma al Bayern non potevo dire di no"

"Ero indeciso, poi mia moglie e mia figlia hanno detto che avrei dovuto accettare. E quando anche il cane ha abbaiato due volte, allora non ho più avuto dubbi". Jupp Heynckes scherza nel giorno della sua presentatazione come 'nuovo' allenatore del Bayern Monaco, accompagnato in sala stampa da Hoeness, Rummenigge e Salihamidzic. Obiettivo principale: tirar fuori il meglio dai giocatori che ha a disposizione per riportare il Bayern nell'olimpo dei club europei. "Voglio costruire una squadra in cui ognuno lavori per gli altri e per un obiettivo comune. Ho già in mente un piano e so come realizzarlo. Sono convinto che la squadra mostrerà una propria identità. Giocatori come Muller non stanno giocando ai loro livelli, questa squadra ha classe e deve mostrarla". Come più volte sottolineato, Heynckes vede questo momentaneo ritorno in panchina come un gesto quasi dovuto al Bayern: "Ho ricevuto offerte da grandi club europei, ma avevo già deciso di non tornare ad allenare. Dovevo molto però al Bayern, è stato il trampolino di lancio nella mia carriera e questo è stato uno dei motivi che mi hanno portato a questa decisione".

Elogio ad Ancelotti

"Ancelotti? Un grande allenatore e un signore". Non poteva che spendere parole di questo genere sul suo predecessore: "Ho ammirato molto il suo lavoro anche al Real Madrid. In questi anni ho visto tanto calcio internazionale e il Real è un grande modello in cui rispecchiarsi". Poi uno sguardo ai singoli, ad esempio Vidal e James Rodriguez, due che non aveva allenato in Baviera: "Arturo lo conosco bene dai tempi di Leverkusen. A James ho visto giocare tante partite e lo conosco bene, anche se non personalmente. Deve sapere che può contare su di me, perché mi piacciono i giocatori con talento e lui ne ha tanto. Parlerò con loro quando torneranno dalle nazionali".