Coppa d'Africa, Camerun campione: Egitto ko 2-1

Coppa d'Africa
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Successo in rimonta per la Nazionale allenata da Hugo Broos. Il trionfo è arrivato battendo 2-1 l'Egitto nella finale di Libreville. Decisive le reti nella ripresa di N'Koulou e Aboubakar. Per il Camerun è il quinto successo nel torneo, 15 anni dopo l'ultimo trionfo del 2002

Il Camerun è campione, è il nuovo Re del continente nero: l'oro d'Africa è tutto loro, dei leoni che in Gabon si sono dimostrati davvero indomabili. Dopo 15 anni, lo scettro d'Africa ritorna nelle mani di una grande Nazionale, al quinto titolo assoluto in questo torneo. Una #CoppadAfricaFox che non poteva avere epilogo emotivamente più forte: una finale bellissima, decisa ad un soffio dal '90.

Nel gol di Aboubakar c'è tutto: il graffio di chi non molla mai, il ruggito di un gruppo su cui nessuno, alla vigilia, avrebbe puntato un euro. C'è la voglia di rivalsa, c'è una fiducia di squadra che ha spinto il Camerun fino all'impresa. In quel tiro, c'è tutto lo spirito di 23 ragazzi che hanno strabiliato l'Africa: questione di dettagli, come il palo e la respinta di Ondoa che hanno salvato i neo campioni da un'eliminazione certa già nel girone, contro il Gabon. Sembrava impossibile, quasi inimmaginabile pensare al titolo battendo - da lì in poi - Senegal, Ghana e Egitto.

Si vede che il destino aveva scelto loro, firmando un patto con la filosofia e le idee di Hugo Broos: dopo gli innumerevoli rifiuti di calciatori come Matip (Liverpool), Choupo-Moting (Schalke 04) e Onana (Ajax), il ct belga non ha mai perso il controllo del gruppo, puntando sul talento e sullo spirito di ragazzi ancora poco noti, ma sicuramente molto uniti. Ringraziano gli Ngadeu Ngadjui, i Moukandjo e i Bassogog, fra i migliori prospetti assoluti della competizione. Poi si sa, sul conto finale (e della finale) pesa quel pizzico di fortuna, da cui però traspare evidente il lavoro dello staff tecnico. Broos ha preso scelte forti, nonostante le assenze ha tenuto fuori per tutto il torneo le poche stelle della rosa: fuori N'Koulou e fuori Aboubakar, almeno fino a quando il destino non li ha chiamati in causa.

Entrambi subentrati, con un gol a testa hanno ripreso e poi battuto l'Egitto: a Libreville è stato scritto un pezzo di storia, per la prima volta la legge dei Faraoni è stata stravolta. Sette finali vinte su sette, era questo il record straordinario dell'Egitto, mai domato all'ultimo atto. Prima o poi doveva succedere, ma a farne le spese è un Hector Cuper nuovamente sfortunato. Rientrano a casa con un argento Momo Salah e il numero uno El Hadary, ad un passo dalla quinta Coppa di una carriera che non accenna comunque a finire: vero, sono 44 anni (!), ma il portierone egiziano non pensa proprio al ritiro.

Si chiude un'edizione della Coppa d'Africa ricca di sorprese, talento e colore: in Gabon la gente ha ballato, gioito e goduto dello spettacolo che solo il calcio ti sa dare. Unico nel suo genere il legame che i giocatori hanno con il proprio popolo: un carattere distintivo di questo torneo. A vincere è stato il Camerun, per la gioia di 22 milioni di persone. Appuntamento per tutti al 2019, proprio in Camerun. Per questa volta, i leoni sono stati davvero indomabili.