Zaza: "Rivoglio la Nazionale, il rigore con la Germania il momento peggiore della mia carriera"

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Il rigore sbagliato da Simone Zaza contro la Germania a Euro 2016 (Getty)
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L’attaccante italiano ora al Valencia è tornato a parlare della serata di Parigi, di quell’errore e quella rincorsa poi diventata famosa: "E’ stata colpa mia perché non ho saputo reagire immediatamente a quello che mi era successo. Mi sono fatto prendere dalla negatività"

Un avvio di stagione strepitoso quello di Simone Zaza con la maglia del Valencia, dopo le difficoltà della stagione precedente l'attaccante italiano ha già segnato 6 gol in 7 partite della Liga - tra cui una splendida tripletta della gara contro il Malaga. Davanti a lui nella classifica marcatori, ora, c'è soltanto Lionel Messi e a pochi giorni dalla ripresa del campionato in Spagna l’ex Sassuolo e Juventus si è confessato ai microfoni di Fox Sports. All'interno dello speciale "dalla Z alla A" (in onda su Fox Sports venerdì 13 ottobre alle 22:30), Zaza è tornato anche parlare di quella serata storta vissuta con la maglia della Nazionale a Parigi contro la Germania. Queste le sue parole.

"Non ho saputo reagire"

"È stato il momento più brutto della mia carriera - ha confessato il calciatore di Policoro parlando del rigore e della rincorsa che si è poi diffusa su tutti i social - soprattutto per ciò che è successo dopo. E’ stata colpa mia perché non ho saputo reagire immediatamente a quello che mi era successo. Mi ero fatto prendere dalla negatività. Però ormai è passato. Non avevo chiesto io di battere quel rigore. La verità è che io in questi anni non sono stato un grande calciatore dal dischetto. Negli allenamenti con la Nazionale, però, non avevo mai sbagliato e quindi sono andato e l’ho tirato. Poi non ho dormito per più di una notte ma devo ringraziare la mia ragazza e i miei genitori che mi sono stati vicini. Comunque, prima o poi ne tirerò un altro".

"Ventura? Non lo sento"

Quello è stato certamente il momento già complicato per Zaza, che on seguito non ha trovato spazio nella squadra allenata da Ventura - nemmeno in occasione delle ultime complicate partite per gli azzurri: "È normale che mi piacerebbe tornare in Nazionale - ha aggiunto poi l’attaccante - ma se non ci sono tornato finora è perché non me lo sono meritato. Devo fare di più di quello che ho fatto e la prossima convocazione è un obiettivo, così come quella dopo ancora. Non serve neanche tanto parlare perché alla fine le decisioni non le prendo io e quindi penso solo a tenere la testa bassa e a pedalare. Ventura? No, non lo sento, perché dovrei sentirlo?".