Real Madrid-Barcellona: 10 differenze rispetto alla doppia sfida di Supercoppa

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Sabato c'è il Clasico e in soli quattro mesi tante cose sono cambiate da una parte e dall'altra. Il Real Madrid non è più invincibile come sembrava e deve fare i conti con i problemi di Keylor Navas, Benzema e Asensio. Il Barcellona da allora invece non ha più perso. I motivi della crescita? Il cambio di modulo e l'esplosione di Paulinho. Queste le 10 differenze principali rispetto all'ultimo scontro diretto del 16 agosto. La diretta del Clasico sabato 23 su Fox Sports dalle ore 13

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Finalmente il Clasico. Se in Italia sabato tutti aspettano con ansia Juventus-Roma, in Spagna l'incontro atteso da mesi è Real Madrid-Barcellona, in programma sabato alle ore 13. Mai negli ultimi anni si era arrivati a quest'appuntamento nel girone d'andata con 11 punti di distanza. Il Real infatti occupa al momento la quarta posizione in classifica, ma ha ancora una gara da recuperare ed è reduce dalla vittoria del secondo Mondiale per Club di fila. Non sarà tuttavia il primo Clasico della stagione. Le due squadre si sono infatti già affrontate in estate nella doppia sfida di Supercoppa e allora fu un autentico dominio da parte dei ragazzi di Zidane che espugnarono il Camp Nou con il risultato di 3-1 e chiusero i giochi con un 2-0 al Bernabeu. Da quel momento, che rappresenta probabilmente l'apice del dominio Blancos nella rivalità con i blaugrana, sono cambiate tante cose. Queste sono le 10 differenze che ci accompagneranno alla vigilia della sfida rispetto all'ultimo match disputato il 16 agosto.

Prospettive rovesciate

Al termine della Supercoppa il Real Madrid sembrava invincibile. La squadra di Zidane aveva vinto in pochi mesi tutto quello che c'era da vincere, dal campionato alla Champions per finire alla Supercoppa Europea. Nel match di ritorno i Blancos avevano dominato i blaugrana, vincendo 2-0, ma divorandosi tante altre opportunità per arrotondare il punteggio. Successivamente però il Bernabeu non è stato più il fortino indomabile di un tempo. Levante, Betis e Valencia hanno raccolto punti in casa del Real, mentre il Barcellona, che sembrava spaesato e in confusione, è diventato uno dei tre club in Europa ancora imbattuto. E sabato ha la possibilità di allungare a 14 punti di vantaggio sui rivali.

Ritorna il duello Cristiano Ronaldo-Messi

I due migliori giocatori al momento finalmente uno contro l'altro. Nell'ultimo scontro diretto tra Real e Barça infatti, il portoghese era assente per squalifica: nel match d'andata fu ingiustamente espulso e rimediò 5 giornate di stop, da scontare anche in Liga. Messi invece quel giorno c'era, ma in campo si notò a malapena. Ora si ritrovano faccia a faccia ed entrambi sono in un buon momento di forma: la Pulce ha realizzato già 14 gol in campionato, CR7 è reduce invece dal successo nel Mondiale del Club, del quale è diventato il miglior cannoniere di sempre con 7 reti.

Barça: il passaggio dal 3-5-2 al 4-4-2

Nel match di ritorno di Supercoppa l'allenatore del Barcellona, Ernesto Valverde, si presentò in campo con un 3-5-2 alla disperata ricerca di rimontare il 3-1 dell'andata. Mascherano, Piqué e Umtiti era il terzetto che formava la difesa. Da quel momento Valverde ha abbandonato l'idea di una difesa a 3, non adattando però neanche il 4-3-3, un marchio di fabbrica dalle parti di Barcellona. Nelle ultime settimane l'ex allenatore dell'Athletic Bilbao è infatti passato a un 4-4-2 che sta dando ai blaugrana i risultati sperati.

Il "fattore Paulinho"

Il brasiliano era stato appena acquistato quando si giocò l'ultima volta contro il Real e non fece in tempo a scendere in campo. In pochi tuttavia esultavano per l'acquisto del centrocampista, comprato per ben 40 milioni di euro dai cinesi del Guangzhou Evergrande. 4 mesi dopo il mediano verdeoro ha smentito tutti i critici, rivelandosi un tassello fondamentale per questo Barcellona. Sabato partirà titolare potendo vantare già 6 gol e 2 assist in questo campionato, il doppio delle reti rispetto a Benzema.

Benzema, dai gol alle critiche

Proprio l'attaccante francese è stato bersagliato dalla critica nelle ultime settimane per il suo scarso rendimento e in particolare per le sole due reti messe a segno in questa prima metà di Liga. Una bella inversione per chi invece era stato tra i protagonisti del successo in Supercoppa, siglando il gol del raddoppio nella sfida del Barnabeu. Sabato l'occasione per riscattarsi. Contro i blaugrana è infatti alla ricerca della 10^ realizzazione personale.

La difesa del Barcellona: da punto debole ad arma vincente

Nella crisi blaugrana di metà agosto gran parte della colpa veniva addebitata alla difesa. 5 reti subite nel doppio confronto, oltre a numerose occasioni da parte dei Blancos di fare ancora più male ai blaugrana. Da allora però le cose si sono completamente rovesciate. La difesa è infatti diventata un bunker, con soli 8 gol incassati nelle 22 partite tra campionato e Champions, 7 delle quali arrivate in Liga. Merito attribuibile all'intero sistema difensivo, ma anche alle grandi parate di Ter Stegen.

L'eclissamento di Asensio

Marco Asensio è stato l'assoluto protagonista in Supercoppa, segnando due fantastici gol tra andata e ritorno. Sembrava l'inizio della sua consacrazione, ma da quel momento il giovane spagnolo si è un po' perso, giocando male le successive partite e perdendo poi il posto. Dopo i soli 4 gol segnati in campionato, ha deluso anche nella semifinale del Mondiale per Club rimanendo poi in panchina nell'ultimo atto della competizione contro il Gremio. Sembra improbabile al momento pensare che il 21enne maiorchino sarà titolare sabato nel Clasico

L'assenza di Neymar è stata dimenticata

Il Barcellona non sente più addosso l'ombra di Neymar. Quando ad agosto fu sconfitto in entrambe le gare dal Real il brasiliano si era da pochi giorni trasferito in Francia, al PSG. Lo spogliatoio e i tifosi blaugrana avevano il morale completamente a terra. Oggi nessuno sente più la mancanza del talento verdeoro e c'è addirittura chi sostiene che la sua partenza abbia fatto bene alla squadra.

Real, dubbi tra i pali in attesa di Kepa

Il Clasico di sabato sarà forse un test decisivo per Keylor Navas. Il portiere costaricano infatti, come Benzema, è finito nell'occhio del ciclone per alcune prestazioni non proprio esaltanti. Dovrà quindi da farsi da far per far ricredere i critici e recuperare quella stima di cui godeva tra i tifosi. A gennaio inoltre il portiere Kepa si aggreggherà ai Blancos: un duro ostacolo per Navas ma anche una concorrenza che potrà stimolarlo nel vincere sabato il duello personale contro Ter Stegen.

Barcellona, non esiste la parola sconfitta

Al fischio finale del match del Barnabeu di metà agosto in pochi avrebbero scommesso nel vedere il Barcellona arrivare alla fine di dicembre senza perdere altre partite. Insieme a Manchester City e Atletico Madrid, il Barça rimane infatti l'unica squadra imbattuta nei cinque maggiori campionati europei. Valverde ha formato una squadra solida e nessuno è stato in grado di competere con loro: né in campionato, né in Champions League e neanche in Coppa del Re. Al Real Madrid il compito di abbattere il muro blaugrana.