United-City, la rissa negli spogliatoi ricostruita dai giornali esteri

Premier League

Secondo la ricostruzione dei giornali esteri, ecco cos'è successo nel tunnel degli spogliatoi dell'Old Trafford, nella rissa tra United e City al termine del derby. Mourinho chiede rispetto: "State zitti, non avete vinto niente". La reazione del City e la carica dello United. Arteta (assistente Guardiola) ferito. C'è anche Ibra di mezzo? E intanto la FA indaga

UNITED-CITY, COM'E' ANDATO IL DERBY DI MANCHESTER

CLICCA QUI PER PARTITE E CLASSIFICA PREMIER LEAGUE

Sono passati due giorni dal derby di Manchester, e la Premier è già in campo per il turno infrasettimanale, ma è inevitabile: United-City continua a far parlare di sé. Dal campo al tunnel degli spogliatoi, il teatro della rissa (più che dei sogni) dell’Old Trafford di domenica pomeriggio. Scorrendo le pagine dei giornali esteri sono infatti diverse le versioni dei fatti accaduti, specie nella miccia che ha acceso il post partita e nell’ordine cronologico degli eventi.
 

SCOPPIO DELLA RISSA

Apre le fila il Sun. Che nelle sue pagine ricostruisce così i fatti. Tutto inizia con Mourinho diretto verso lo spogliatoio dell’arbitro Oliver: vuole parlare con lui. È furibondo per il rigore non concesso per il presunto fallo di Otamendi su Herrera nel secondo tempo. Per arrivare nello stanzino degli arbitri, Mou passa inevitabilmente davanti allo spogliatoio ospite del City. Lì sente rumori e festeggiamenti a gran volume dei rivali che hanno appena vinto il derby per 2-1. Un testimone (riportato sia del Sun che dal Daily Mirror) ha sottolineato che “celebrazioni così impetuose come quelle del City non si erano mai viste da parte di una squadra ospite a Old Trafford, e che la festa non era limitata alle sole mura dello spogliatoio ospite”. Festeggiamenti poi descritti - anche da altri testimoni - come “non di classe, quasi come se stessero aspettando di festeggiare il titolo di campioni d’Inghilterra”. Mourinho allora non ci sta. Non in casa sua. Punta dunque Ederson - autore di una doppia parata sensazionale nel finale di partita. I due iniziano dunque a discutere animatamente: prima in portoghese, poi in inglese. L’arringa dell’allenatore dello United è in realtà rivolta a tutto il City: “State zitti - scrive sempre il Sun - non avete ancora vinto niente. Portate rispetto. Questa è casa dello United, non vostra”. È diversa, invece, la ricostruzione del Daily Mail circa i primi minuti di tensione. Mourinho pare infatti non essersi “imbattuto” casualmente nei festeggiamenti del City mentre si dirigeva verso lo stanzino occupato dell’arbitro Oliver, ma che, sentendo il frastuono dal proprio spogliatoio, sia andato direttamene da loro per chiedere rispetto e contengo. 

 

SVOLGIMENTO

A quel punto la rissa entra nel vivo. Dopo il faccia a faccia Mou-Ederson, giocatori e staff di entrambe le parti hanno dato vita allo scontro. “Nessun pugno è andato a buon fine - scrive il Sun - ma diverse gomitate hanno centrato il proprio bersaglio”. A guidare la carica per il City capitan Kompany, reo di aver spintonato Mourinho e alcuni membri del suo staff. Lukaku, invece, ha suonato la carica per i red devils. L’attaccante belga, secondo il Sun, ha infatti cercato di scavalcare lo staff dello United per un faccia a faccia diretto contro gli avversari. Nella mischia Mourinho ha quasi perso l’equilibrio, poco dopo l’allenatore portoghese è stato dunque spruzzato con dell’acqua dallo staff del City e sono state lanciate verso di lui alcune bottiglie e cartoni di latte. Diversa ancora però, è la ricostruzione temporale del Daily Mail. Secondo il Mail Mourinho sarebbe infatti stato colpito da cartoni di latte e bottiglie di plastica proprio durante il suo faccia a faccia con Ederson, e, dunque, a rissa non ancora scoppiata. Questa scena sarebbe stata dunque riportata nello spogliatoio dello United da un membro dello staff di Mou. È a quel punto che i giocatori red devils hanno deciso di rispondere in gruppo. Rojo e Valencia in primis, seguiti poi da Herrera, Rashford, Tuanzebe e Shaw, partiti a testa bassa proprio con lo scopo di difendere il proprio allenatore. Da lì in poi, stessi dettagli del Sun, specie riguardo all’aggressività, su tutti, di Kompany e Lukaku (in realtà compagni in nazionale in Belgio). Chi invece è totalmente assente dalle pagine dei principali giornali inglesi è Zlatan Ibrahimovic, uno dal carattere non certo pacato. Secondo Marca in Spagna, un’altra frase che pare aver accesso la rissa, sia stata stata rivolta proprio a Ibrahimovic. Membri dello staff tecnico del City avrebbero urlato allo svedese: “Parli tanto, ma ti muovi poco”. Sul giornale spagnolo non sono però poi riportati riferimenti circa reazioni o coinvolgimenti diretti nella mischia dell’ex Psg.
 

EPILOGO E CONSEGUENZE

Erano in totale 20 le persone coinvolte nello scontro secondo Sun e Marca, addirittura 30 per il Daily Mail. Dopo la mischia tutto è rientrato con l’intervento della polizia, e anche di qualche giocatore. Un ruolo da pacere l’ha trovato infatti Michael Carrick, che - secondo il Mail - è stato “tra i pochi che hanno cercato di far finire la rissa. Spingendo i suoi compagni a ritornare nel proprio spogliatoio”. Tutto finito? Macchè, ovvio. Ci sono ancora le conseguenze da analizzare. Mikel Arteta, ex centrocampista dell’Arsenal, e ora assistente di Guardiola, ha infatti riportato un taglio sotto l’occhio. Il giorno dopo lo scontro (lunedì), il Mirror pubblica una foto di Arteta che si reca all’allenamento tenendosi la testa, coprendo l’occhio destro, quello ferito. Per il ruolo di colpevole dito puntato contro Lukaku, ma, precisa oggi il Sun: “Entrambi i club sono d’accordo sul fatto che il taglio non sia stato causato da un lancio di bottiglia (proprio da parte di Lukaku), ma che Arteta abbia semplicemente sbattuto la testa contro la porta dello spogliatoio”. Sembra esserci tutto adesso, ma mancano ancora le sanzioni, difficilmente assenti visto il rigore della federazione inglese circa gli episodi disciplinari. L’arbitro Oliver non ha preso parte alla mischia, non ha visto nulla e conseguentemente non ha scritto nulla nel suo report di fine gara. La FA ha dunque chiesto spiegazioni ai club, che hanno fino a mercoledì alle 17 per rispondere. Il Guardian aggiunge inoltre, che la FA potrà richiedere i filmati CCTV (le telecamere a circuito chiuso presenti negli spogliatoi), qualora esistano, per ricostruire l’accaduto e prendere una decisione.