Manchester City-Tottenham 4-1: segnano Gundogan, De Bruyne e due volte Sterling. Gol e highlights

Premier League

Il Manchester City batte il Tottenham e ottiene la sua 16^ vittoria consecutiva in Premier. Nel primo tempo va in gol Gundogan, poi nel secondo tempo gli uomini di Guardiola dilagano con la doppietta di Sterling e la rete di De Bruyne

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PREMIER LEAGUE: I RISULTATI DEL 18° TURNO

MANCHESTER CITY-TOTTENHAM 4-1

14' Gundogan (M), 70' De Bruyne (M), 81' e 90' Sterling (M), 93' Eriksen (T)

Tabellino

Manchester City (4-1-4-1): Ederson; Walker, Otamendi, Mangala, Delph; Fernandinho; Sterling, De Bruyne, Gundogan (83' Foden), Sané (85' Bernardo); Aguero (57' Gabriel Jesus).

Tottenham (4-2-3-1): Lloris; Trippier, Dier, Vertonghen, Rose (89' Davies); Winks, Dembele; Eriksen, Alli (84' Sissoko), Son (77' Lamela); Kane.

Il Manchester City è inarrestabile. Vince 4-1 contro il Tottenham dominando la partita dall'inizio alla fine. Per gli uomini di Guardiola è la 16^ vittoria consecutiva in Premier League. Una curiosità: non succedeva dal 1953-1954 che una squadra non battesse in campionato prima del primo gennaio Chelsea, Liverpool, Manchester United, Tottenham e Arsenal. Ci è riusciuto ora il Manchester City. I padroni di casa segnano al 14' con l'uomo scelto per sostituire Silva: Gundogan. Le occasioni per il raddoppio nei primi 45 minuti non si contano, ma gli Spurs restano vivi. La formazione di Pochettino prova a cambiare l'inerzia nella ripresa e per 15 minuti ci riesce. Si vede un match equilibrato fino al 68', quando Alli entra duro su De Bruyne. Il belga si rialza a fatica e nell'azione successiva batte Lloris di rabbia. Da lì in poi, la capolista dilaga, andando sul 4-0 nonostante un rigore sbagliato. La rete di Eriksen nel recupero serve solo per aggiornare le statistiche.

Il City domina, Lloris salva

Guardiola cerca il 16° successo consecutivo, ma deve farlo senza David Silva. L’allenatore ex Bayern mette allora dentro Gundogan nella linea dei trequartisti. Partenza assolutamente energica: tanti contrasti, si gioca in un fazzoletto e nessuno tira indietro la gamba. Il Tottenham ha un paio di opportunità per verticalizzare in maniera pericolosa, ma non ne esce nulla di buono. Al 9’ il primo brivido è sulle spalle di Lloris, che vede la sua difesa allontanare in emergenza un cross rasoterra di Sané. Rose interviene due volte in maniera dura, ma l’arbitro tiene il cartellino in tasca. Il City guadagna campo, Son rimane largo e alto per consentire una ripartenza veloce. La squadra di Guardiola passa al 14’ su calcio d’angolo, con Gundogan che sfrutta la marcatura allegra della difesa. Sané sulla sinistra è imprendibile, costringe Eriksen ad aiutare Trippier e nonostante questo riesce comunque a prendere il fondo. Gli uomini di Pochettino non riescono a rendersi minacciosi, ma sanno bene come hanno intenzione di farlo: ribaltare rapidamente l’azione e fare male quando il City non è ancora rientrato. Il problema per gli Spurs è che ci sono troppe imprecisioni nei passaggi, a partire dalle sponde di Kane fino ai cross di Rose. L’altro problema è che invece quando è la capolista a ripartire i pericoli non si fanno attendere. Lloris salva su Aguero e poi Sterling calcia alto. Al 27’ è Gundogan ad impegnare il portiere francese. Poi Aguero arriva a rimorchio su un cross di Sanè ma centra Rose. Dopo 30 minuti il Tottenham è contato in piedi. Pochettino inverte Eriksen e Son, mettendo il coreano dalla parte del pericolo numero 1 Sané. Forse è un caso ma arriva la prima conclusione degli ospiti, con Kane che sfiora il palo dopo la prima combinazione tra Alli e Eriksen. Allo scadere Kane sfrutta male un cross di Son, sul cambio di fronte Aguero entra in area ma il suo sinistro colpisce Rose.

Il Tottenham cerca il pari, la capolista la chiude

All'inizio del secondo tempo si invertono le parti: stavolta è Kane a servire Son, ma il passaggio è sbagliato. Poco dopo Ederson smanaccia un cross di Eriksen. Intanto scambio di gialli: da una parte Kane (vicino al rosso) e dall’altra Delph. Il Tottenham prova a prendere il controllo delle operazioni e intorno al decimo chiude il City nella sua metà campo. Kane prova la botta da lontano, Ederson si allunga e salva il vantaggio. Guardiola sceglie di mettere dentro Gabriel Jesus e togliere Aguero. Il brasiliano ha subito un’ottima chance ma non aggancia bene sul filo del fuorigioco. L’occasione risveglia comunque il Manchester, che alza il baricentro. Segue una fase equilibrata, piena di errori tecnici e giocate difensive. Le due squadre si studiano, senza riuscire ad affondare i colpi. Al 68’ Alli entra durissimo su De Bruyne, per sua fortuna (e per quella di Pochettino) arriva soltanto un giallo. Per fortuna di Guardiola, invece, il belga si rialza e nell’azione successiva si invola sulla sinistra e piega le mani di Lloris: 2-0. L’equilibrio del secondo tempo si spezza e il Manchester City può dilagare. De Bruyne guadagna un rigore, ma Gabriel Jesus lo calcia sul palo (e poi Sterling spara alto sulla respinta). Sterling realizza il 3-0 al termine di un contropiede da videogioco, poi lo stesso Sterling arrotonda il punteggio allo scadere. Eriksen riesce nel recupero a rendere il passivo meno amaro. Il Manchester City non si ferma e vince 4-1 contro il Tottenham.