Inghilterra, la maglietta è sulla strage di Hillsborough: tifosi infuriati

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Polemica in Inghilterra per una maglietta messa in vendita dall’azienda Topman, che conteneva un riferimento di pessimo gusto alla tragedia di Hillsborough. I social insorgono: ecco le immagini del capo d’abbigliamento

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Hillsborough è una di quelle ferite del calcio inglese che probabilmente non verrà mai rimarginata totalmente. Perché quel giorno dell’aprile del 1989, nello stadio di Sheffield, l’Inghilterra del pallone toccò il punto più basso della storia di un gioco che loro stessi avevano inventato. Nella semifinale di FA Cup in programma tra Liverpool e Nottingham Forest morirono 96 persone, e non è un caso allora che una maglietta messa in vendita dalla Topman, una delle aziende di abbigliamento più famose del Regno Unito, abbia suscitato così tanto scalpore. Il motivo è semplice, perché quello che rappresenta il nuovo capo d’abbigliamento proposto dalla celebre marca sembra soltanto un riferimento di pessimo gusto a quella tragedia, la più grande dello sport inglese. 

La maglia e le reazioni

Il colore della maglietta messa in vendita al prezzo di 26 sterline, sul proprio sito online, dalla Topman è rosso, acceso, come quello delle divise del Liverpool. Sulla schiena riporta il numero 96, quello tristemente noto per il numero delle vittime di Hillsborough, insieme ad una rosa e alla scritta “What goes around comes back around”, da tradurre con una sorta di chi la fa l’aspetti. In più, l’elemento che non lascia ulteriori dubbi sul messaggio lanciato: la scritta “karma” sulle maniche. Una sorta di punizione dopo la strage dell’Heysel? Quando nel 1985, durante la finale di Coppa dei Campioni contro la Juventus, i morti furono 39, causati dalla violenza dei “tifosi” - o, per meglio definirli, hooligan - del Liverpool. È questo il significato della maglietta? Probabilmente sì. E, a prescindere da qualsiasi discolpa, la trovata resta comunque di pessimo gusto. Anche e soprattutto perché quel giorno del 1989 nessuna frangia violenta del tifo fu la causa scatenate di quelle morti, ma il mancato controllo delle norme di sicurezza e l’enorme afflusso dei tifosi dei Reds nel settore a loro dedicato, portò alla tragedia, e a 96 vite spezzate nella calca, calpestati o soffocati.

L'azienda di abbigliamento, dopo essere stata presa d'assalto sui social, ha ritirato la maglietta, ora non più disponibile sul proprio sito.