Cardiff, la favola di Etheridge: "Stavo per tornare nelle Filippine, ora giocherò in Premier"

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Neil Etheridge con la maglia del Cardiff in Championship (foto Twitter @Neil38Etheridge)
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Quattro anni fa il portiere ex Fulham rimase senza squadra. Venduta casa e macchina, dormiva sul divano di un amico e meditava già il ritorno in patria abbandonando il sogno del calciatore. Ha appena conquistato la Premier da titolare col Cardiff, e l'anno prossimo sfiderà i migliori d'Inghilterra

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Ventiquattro anni e un sogno quasi infranto, a un passo dal ritorno a casa nelle Filippine e con due guantoni appesi alla parete per sempre. Oggi Neil Etheridge di anni ne ha ventotto, il passato è alle spalle e il futuro è più luminoso che mai, perché la prossima stagione giocherà per la prima volta in Premier League. La sua è una storia di rivincita, dopo le giovanili nel Chelsea, il Fulham, i prestiti e lo status di svincolato nel 2014, per tanto, tantissimo tempo. Cinque mesi di inattività sono un’eternità, e in quel periodo buio della propria carriera da portiere Etheridge dovette vendere casa e macchina, pagarsi un biglietto per Charlton (dove aveva giocato in passato) e dormire sul divano di un amico. “Il mondo del calcio sa essere molto duro, è difficile entrarci e difficile rimanerci dentro - ha detto al Sun - ero a una sola settimana dal tornarmene a casa nelle Filippine”. Ma tutto questo non è successo, e il prossimo anno sfiderà il City di Guardiola e lo United Mourinho. Il nuovo Arsenal senza Wenger e il Liverpool finalista di Champions League: praticamente un sogno.

Riscossa

La rinascita per Neil Etheridge, nato a Londra nel 1990 ma di origini filippine, si chiama Oldham, che lo acquista dopo quei cinque mesi da disoccupato. Neil allora si fa le ossa - di nuovo - nelle serie inferiori. Ci sarà prima il Walsall nella sua carriera, con cui l’anno scorso gioca 41 volte in League One, e dunque il Cardiff, con cui centra la promozione in Premier al primo anno. Quarantacinque le partite giocate da titolare in questa stagione, tutte tranne una. 37 i gol subiti e 19 i clean sheet. La classifica finale dirà 90 - più che come la paura, di gioia - e un ritorno in Premier dove c’era già stato ai tempi del Fulham, ma senza mai giocare nemmeno un minuto. “Tutto questo mi ha reso più forte - dice lui - molte persone non vedono gli alti e i bassi che ci sono dietro a questo lavoro, ma io ho sempre creduto nelle mie capacità, ed è questo il motivo per cui ho superato una situazione così difficile. La mia vita? È stata un ottovolante emotivo”.