Alisson, al Liverpool allenamenti in stile rugby. Klopp: "Utili per adattarsi al calcio inglese"

Premier League
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L'ex portiere della Roma è stato osservato durante una seduta d'allenamento in situazioni di gioco con scudi e sacchi da placcaggio. Klopp: "È utile per i calci piazzati, lo fa per adattarsi alla fisicità del calcio inglese"

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L'etichetta di portiere più pagato al mondo gli è durata solo poche settimane, ma la voglia di migliorarsi e farsi trovare pronti è rimasta intatta. Alisson Becker ha recentemente fatto il suo debutto in Premier League, chiudendo la prima sfida contro il West Ham con un clean sheet. Il calcio inglese resta tuttavia diverso come caratteristiche rispetto agli altri, c'è maggiore fisicità e Jurgen Klopp lo sa bene. Ha deciso quindi di preparare degli allenamenti speciali per facilitare il suo adattamento al campionato Oltremanica e lo ha fatto prendendo in "prestito" alcuni strumenti utilizzati nel rugby, anche se lui preferisce non confondere le cose. "È solo l'allenamento del portiere, non è davvero rugby - ha dichiarato l'allenatore tedesco nella conferenza stampa di vigilia al match contro il Crystal Palace -. E poi non sono metodi che ho ideato solo per Alisson. Quando è arrivato Karius l'ha fatto, tutti i portieri lo fanno e ora tocca anche al brasiliano. È una routine per gli estremi difensori qui a Melwood".

L'ex numero uno della Roma, con l'aiuto del preparatore dei portieri dei Reds, John Achterberg, si sta infatti impegnando nelle situazioni di gioco da calcio piazzato attraverso l'uso di scudi e sacchi da placcaggio costantemente presenti nelle sedute rugbistiche. "I calci da fermo sono diversi rispetto ad altre parti - ha poi aggiunto Klopp -. Abbiamo comprato Alisson perché è bravo, ma deve adattarsi a queste situazioni che capitano spesso in partita e che noi ripetiamo costantemente durante le sedute di preparazione. Riempiamo l'area di rigore con 22 giocatori, forse è un po' troppo, ma almeno 15 sono presenti in casi concreti di gioco. Non deve cambiare completamente il suo modo di parare, ma vogliamo aiutarlo in questo contesto. Non sono atteggiamenti e movimenti che riguardano solo lui ovviamente perché non c'è un singolo giocatore che deve assumersi tutta la responsabilità di qualcosa. Anche i suoi compagni devono avere il giusto posizionamento e prepararsi sui calci piazzati. Quello che prepariamo in allenamento poi non è molto differente rispetto a quello che succede in partita".