Premier, l'arbitro Bobby Madley licenziato per l'insulto a un disabile su Snapchat

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Bobby Madley, uno dei fischietti più promettenti della Premier League, è stato cacciato per aver postato una foto con commento offensivo ai danni di un disabile sul suo account personale di Snapchat. Lo rivela il Sun

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La Premier League ha perso quest'anno uno dei suoi arbitri migliori e con più esperienza, Bobby Madley. Il motivo ufficioso dichiarato dalla Federazione degli arbitri, il PGMOL, è un "trasferimento a causa di circostanze personali", ma ora emergono ulteriori dettagli sull'allontanamento del 32enne fischietto inglese. Secondo quanto rivelato dal Sun infatti, Madley sarebbe stato licenziato per aver postato un messaggio offensivo sul suo personale account di Snapchat. Il direttore di gara ha condiviso una foto di un uomo disabile e lo ha insultato pubblicando un commento offensivo su come picchiarlo durante una gara sportiva a scuola. Un suo seguace avrebbe fatto uno screenshot dell'immagine con relativo insulto e lo avrebbe inviato al capo degli arbitri, costringendolo a sua volta a interrompere il rapporto lavorativo. Madley ha diretto 19 partite di Premier lo scorso anno, per un totale di 91 nelle ultime cinque stagioni. Era indicato come tra i più promettenti nella sua categoria, ma nell'ultimo anno le sue prestazioni sono iniziate a peggiorare e ha dovuto fare i conti con le numerose critiche. A questo si sono aggiunti i problemi familiari, vista la separazione dalla moglie dopo due anni di matrimonio. Il fischietto classe '85 ha così deciso in estate di trasferirsi in Finlandia, dove sta cercando di riavviare la sua carriera come arbitro, sebbene le voci che circolano sul suo conto - definite come 'immondizia' dalla sua famiglia - non facilitano il suo passaggio all'Eliteserien, il massimo campionato professionistico finlandese. Nessuno comunque prenderà il suo posto, almeno per questa stagione, tra gli arbitri indicati per dirigere gli incontri del campionato inglese: i fischietti a disposizione rimarranno solamente 17.