Manchester United, Scholes attacca Mourinho: "Ha organizzato perfettamente il suo addio"

Premier League

L'ex centrocampista dei Red Devils ha parlato alla tv norvegese TV2 sostenendo che l'intento dell'allenatore portoghese fosse già da tempo quello di lasciare lo United: "La situazione era diventata insostenibile. È riuscito a litigare anche con Valencia, il che è tutto dire"

MOU PAZZO DELL'INTER: "LA MIGLIORE ALLENATA"

SOLSKJAER, FRECCIATA A MOU: "UNITED NON STUPIDO"

CALCIOMERCATO LIVE, TUTTE LE TRATTATIVE DI OGGI

Dopo l’addio di José Mourinho, il Manchester United rilevato da Ole Gunnar Solskjaer ha collezionato sei vittorie di fila: nessuno come lui, superati (semplicemente per l'impatto iniziale) anche leggende come Matt Busby e Sir Alex Ferguson. Ciononostante, quando si parla dei Red Devils, aleggia ancora il nome dell’allenatore portoghese. L’ultimo a parlarne è stato un calciatore simbolo dell’ultima epopea United con Ferguson in panchina: Paul Scholes. L’ex centrocampista inglese (per lui 499 presenze e 107 gol con i Red Devils) ha parlato dell’esonero di Mourinho ad una tv norvegese, TV2, e senza molti peli sulla lingua ha espresso la sua opinione sulla questione: "Credo che Mourinho non volesse più rimanere, la situazione era diventata insostenibile. Quindi ha organizzato perfettamente il suo addio: le conferenze – ha spiegato Scholes – erano imbarazzanti ed era ovvio che alla fine i calciatori non volessero giocare per lui. Alla fine è successa la cosa giusta".

"Se è riuscito a litigare anche con Valencia..."

La tesi di Scholes è sostenuta dal racconto di una vicenda che secondo l’ex centrocampista è esemplificativa della situazione critica in cui si trovava lo spogliatoio: "Mourinho ha litigato anche con Antonio Valencia, il ragazzo più buono del mondo con il quale litigare è davvero impossibile. Da lì ho capito che c’era davvero qualcosa che non andava". Scholes ha contestato il modo di fare che lo Special One ha avuto sin dall’inizio della stagione: "Non mi è piaciuto sin dal ritiro, lì ha cominciato a lamentarsi dicendo che i suoi ragazzi non erano abbastanza bravi: un allenatore non si comporta così" – ha concluso Scholes.