Magia di Del Piero, la Juve spaventa l'Inter: è a -4

Calcio
L'esultanza di Alex Del Piero dopo il gol che ha deciso il match contro il Siena
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SERIE A/18a. Il gol su punizione di Alex piega il Siena e mette pressione alla capolista. Maggio stende il Catania e lancia il Napoli, 4° in classifica, verso la Champions. Pandev fa volare la Lazio: tripletta a Reggio

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Nell'anticipo l'Inter inciampa col Cagliari (1-1) e il 2009 si apre con una caccia più serrata che mai alla capolista nerazzurra. Caccia che riguarda innanzitutto la Juventus, immediata inseguitrice. Ne è consapevole la squadra di Ranieri, stando alle dichiarazioni rilasciate alla vigilia della 18a giornata contro il Siena, e ne è consapevole la tifoseria bianconera che carica i suoi eroi, poco prima del fischio d'inizio, esponendo in curva Scirea due grandi scudetti: uno con il numero 28, l'altro con il 29. Un modo per rimarcare, dopo la sentenza del processo Gea, quanto detto dal presidente Cobolli Gigli: la società bianconera ha vinto 29 scudetti e non 27, compresi quindi i due che le sono stati tolti per Calciopoli. Questa la teoria. La pratica racconta di una partita molto equilibrata all'Olimpico, con i padroni di casa che riescono a sbloccare nel primo tempo grazie alla solita punizione di Del Piero. E' la rete che decide il match (1-0). Nella ripresa i padroni di casa tirano i remi in barca ma il Siena non riesce ad approfittarne.

Il Napoli riprende a correre e, anche se sudando le proverbiali sette camicie, regola in casa il Catania di misura (1-0), riscatta il ko rimediato a Torino prima della sosta, e si rilancia in classifica bagnando nel migliore dei modi il nuovo anno. Decisivo, dopo un rigore fallito da Hamsik, una gol di Maggio nella ripresa. Gli azzurri allungano cosi' la striscia positiva interna (16 vittorie e 2 pari nelle ultime 18 gare al San Paolo), mentre gli etnei confermano la scarsa vena esterna (i rossoazzurri non segnano lontano dal Massimino da ben 463 minuti, ovvero dall'1-1 di Siena datato 25 ottobre 2008). Botti m'inizio anno tra Fiorentina e Lecce (1-2). I pugliesi, affamati di punti per tentare di fuggire dalla zona rossa, giocano in maniera spavalda al Franchi e sbloccano dopo appena 6 minuti con Giacomazzi. I viola non si fanno intimorire, si riorganizzano e trovano l'immediato pareggio con Felipe Melo. Inizia un'altra partita? Nemmeno per sogno: il Lecce tira fuori tanta grinta e si riporta avanti con Castillo. E' solo il primo tempo, ma il risultato non cambierà più. Per la Fiorentina c'è da fare i conti anche con l'infortunio di Mutu al gomito.

La Lazio riparte da dove aveva finito il 2008. Ancora una vittoria, arrivata grazie alla vittoria sulla Reggina (3-2). Stavolta c'era anche il tridente dal primo minuto e finalmente per Delio Rossi le prime risposte cominciano ad arrivare. Con un po' di fatica, soprattutto per merito di una Reggina che non si è mai arresa e ha continuato a crederci dopo aver visto svanire l'iniziale vantaggio (Corradi su rigore) e il raggiunto pareggio nel secondo tempo. Di sicuro meglio dopo l'ingresso di Cozza, non a caso l'uomo che ha tenuto a galla le speranze dei calabresi di raccogliere almeno un punto. In casa Lazio, invece, c'è ancora qualche neo da correggere. Tripletta di Pandev a parte, più di due settimane di sosta, quindi lavoro, per continuare a vedere qualche difettuccio. Pari e patta tra Bologna e Chievo (1-1). La formazione veneta, fanalino di coda, sfodera una buona dose di orgoglio e sblocca a pochi minuti da break con Pellissier. Un gol pesante per un bomber che si era smarrito, ma una gioia che dura poco, giusto il tempo per consentire a Di Vaio, bomber definitivamente rigenerato, di segnare su rigore. Stesso risultato anche tra Udinese e Samp (1-1). Tutto in cinque minuti: il gol di Delvecchio illude i blucerchiati, mentre quello di Domizzi fa respirare i friulani e raffredda la panchina di Marino.

Il Palermo si conferma vincente al Barbera e supera l'Atalanta (3-2) al termine di una partita bella e ricca di emozioni. Il successo vale per i rosanero il sorpasso nei confronti di un avversario diretto nella lotta per un posto in Uefa. Un tempo per parte: ottima prova dell'undici di Ballardini nel primo chiuso con due reti di vantaggio, grazie a un atteggiamento tattico perfetto e un Fabrizio Miccoli in gran forma; l'Atalanta, invece, dopo 45' sottotono sale in cattedra, Del Neri corregge la squadra in corsa dopo aver presentato una formazione troppo sbilanciata in avanti, Cigarini prende in mano i compagni e arriva il meritato pareggio. Nel finale però i rosanero di casa, spariti letteralmente nella ripresa, sfruttano l'unica opportunità dei secondi 45 minuti. Nella prima frazione, i gol di Miccoli e Bresciano sembrano aver già messo la parola fine al confronto, ma nella ripresa i bergamaschi acciuffano il pari con Ferreira Pinto e Floccari. Serve un gol dell'argentino Cavani per far esplodere la gioia del popolo rosanero.