Spal, capitan Centi picchia il figlio dello sponsor Carife

Calcio
Luis Fernando Centi, capitano della Spal
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L'aggressione è avvenuta in un disco pub dopo che il giocatore, criticato verbalmente per il suo comportamento da Andrea Santini , il cui padre è il presidente dello sponsor societario, ha reagito colpendo l'uomo con tre pugni. La prognosi è di 25 giorni

Il figlio del presidente della Carife, principale sponsor della Spal di cui è il capitano, lo rimprovera per il comportamento tenuto all'interno di un disco-pub della città estense e anche all'esterno, e lui, forse senza riconoscerlo, lo colpisce con pugni al volto, causandogli lesioni personali guaribili in 25 giorni e dunque procedibili d'ufficio. Ora Luis Fernando Centi, 35 anni, di Savona, un passato anche in serie A con Livorno, Atalanta e Ascoli, sarà per legge indagato e sarà comunque querelato dall'aggredito.

La vicenda è avvenuta nel cuore della notte tra venerdì e sabato scorsi: Andrea Santini, 41 anni, figlio del presidente della Cassa di Risparmio di Ferrara, è nello stesso locale dove Centi e un compagno di squadra, con due ragazze, ha modi euforici, secondo quanto ha riferito lo stesso Santini. All'uscita, il capitano monta sul suo Suv nero e a forte velocità percorre una stradina della città estense, quasi investendo un gruppo di ciclisti, tra cui Santini. Il quale, dopo essere restato solo, incontra nuovamente il calciatore nella vicina Piazza Ariostea, e gli rimprovera di non onorare la maglia della Spal (che è in corsa per la serie B). In tutta risposta, due pugni al volto. Seguiti da un terzo, violentissimo, mentre sta chiamando le forze dell'ordine.

I carabinieri arrivano subito, riuscendo a prendere la targa del Suv, ma non a bloccarne la fuga. Santini, dopo le medicazioni, pur provato, ha firmato le dimissioni, nonostante i medici volessero ricoverarlo: "Si è trattato di un'aggressione - ha detto il difensore di Santini, l'avv.Marco Linguerri, che ha studi a Bologna e a Ferrara - nei confronti di un uomo da cui non c'è stata alcun tipo di reazione, nè offese. Solo una telefonata alle forze dell'ordine". Dopo la denuncia d'ufficio da parte dei medici e del posto di polizia dell'ospedale, "seguirà una querela di parte", ha concluso.