Seedorf: dovete avere pazienza. Ancelotti: c'è insofferenza

Calcio
L'esultanza di Clarence Seedorf, match-winner di Milan-Cagliari
milan_cagliari_seedorf_esultanza

L'olandese che ha deciso il match col Cagliari si è rivolto ai tifosi che prima del suo gol lo hanno fischiato: "Il pubblico deve imparare a stare dietro alla squadra e non a complicarci la vita durante il gioco". Il tecnico: il club mi stima da 7 anni

COMMENTA NEL FORUM DEL MILAN

FANTASCUDETTO, VINCERE E' ANCORA NELLE TUE MANI!

"Tre punti fondamentali, dovevamo vincere visto che tutti gli altri sabato avevano vinto". Il Milan ha tenuto il passo di Inter e Juve grazie a Clarence Seedorf, che ha steso il Cagliari e zittito San Siro, fin lì poco generoso con lui. "Il pubblico deve imparare a stare dietro alla squadra e non a complicarci la vita durante il gioco - ha detto il centrocampista del Milan a Sky - Abbiamo bisogno del loro supporto, è inutile fischiare quando uno sbaglia: uno qui ci mette tutto durante la partita. Quando sto bene io faccio il mio meglio, i fischi non stimolano assolutamente, io devo fare del mio meglio per la squadra e anche questa volta l'ho fatto". Pur essendo infortunato: "Dopo dieci minuti ho avuto un fastidio ad un adduttore, poi ho dovuto gestire un po' l'infortunio fino all'intervallo".

E Ancelotti: c'è insofferenza per me - I fischi del pubblico di San Siro per la sostituzione di Filippo Inzaghi nel finale sono forse "un segnale che c'è un po' di insofferenza" nei confronti di Carlo Ancelotti. Ad ammetterlo è lo stesso tecnico rossonero, dopo il successo interno per 1-0 dei suoi contro i sardi, portato a casa non senza difficoltà anche a causa di una squadra fortemente rimaneggiata. Ma a tenere banco, ancora una volta e specialmente dopo le parole del presidente Silvio Berlusconi in settimana, è il rapporto tra il tecnico e la società, che dopo sette anni potrebbe essere arrivato al capolinea.

"E' normale che il presidente faccia questo tipo di dichiarazioni, non ci vedo niente di strano, anche a noi dispiace essere raggiunti. Poi le sue parole vengono sempre gonfiate e ingigantite, e alla fine i commenti lasciano il tempo che trovano. Il mio rapporto con lui - ha sottolineato Ancelotti a Sky - è molto diverso da quello che viene descritto sui giornali". Rapporto personale a parte, però, anche Ancelotti ammette senza difficoltà che qualcosa tra lui e il pubblico milanista inizia a scricchiolare. "Quei fischi - ha spiegato - magari sono un segnale che c'è un po' di insofferenza nei miei confronti, così come nei confronti di Seedorf che viene ripetutamente fischiato. La convivenza prolungata può portare anche a questo, occorre una comprensione maggiore probabilmente. Ma il rapporto con la società va avanti da sette anni ed è sempre uguale, sento grandissima stima e grandissimo affetto".

Ancora sui fischi per il cambio tra Inzaghi e Massimo Ambrosini, il tecnico ha replicato col sorriso: "Se erano rivolti a Inzaghi erano sbagliati, se erano rivolti a me avevano ragione... potevo buttare dentro qualche attaccante, in panchina avevo Pato, Ronaldinho, Kakà, Borriello, e pure Shevchenko". Peccato che fossero tutti indisponibili e in tribuna.