Mou contro tutti: "Quanta prostituzione intellettuale"

Calcio
Mourinho non smorza le polemiche dopo Inter-Roma
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L'allenatore nerazzurro: "Tutti si scagliano contro l'Inter per non trattare i problemi del Milan che ha 12 punti meno di noi, della Roma che anche quest'anno non vincerà niente o della Juventus, che è stata aiutata degli arbitri più volte"

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"C'è stata grandissima manipolazione intellettuale. C'è stato un grandissimo lavoro organizzato per manipolare l'opinione pubblica. Un lavoro fantastico di un mondo che non è il mio: io lavoro nel calcio, ma il mio mondo non è questo". José Mourinho si siede, si infervora, e dopo un monologo rovente si alza e se ne va.

Il tecnico dell'Inter si infervora per replicare alle polemiche nate dopo la partita che i nerazzurri hanno pareggiato 3-3 contro la Roma. La gara è stata caratterizzata da un rigore, a dir poco dubbio, che ha consentito all'Inter di ottenere il provvisorio 2-3.
"Negli ultimi due giorni non si è parlato della Roma che ha grandissimi giocatori, ma che finirà la stagione con zero titoli. Non si è parlato del Milan che ha 11 punti meno di noi e chiuderà la stagione con zero titoli. Non si è parlato della Juve che ha conquistato tanti punti con errori arbitrali", dice Mourinho. "Abbiamo vinto solo una partita con un errore arbitrale, a Siena", ricorda il portoghese.

L'allenatore della Juventus, Claudio Ranieri, ha detto di sentirsi accanto al tecnico romanista Luciano Spalletti. "Se Ranieri è al fianco di Spalletti, io sono al fianco di tutti gli allenatori che hanno perso punti contro la Juventus per errori arbitrali", aggiunge. "A me non piace la prostituzione intellettuale, a me piace l'onestà intellettuale. Mi sembra che negli ultimi giorni ci sia una grandissima manipolazione intellettuale, un grande lavoro organizzato per cambiare l'opinione pubblica per un mondo che non è il mio".

"Mancano novantuno giorni alla fine della stagione, novantuno giorni per poi dire a tutta l'Italia 'Arrivederci e buone vacanze'. Per un mese e mezzo". José Mourinho fa il conto alla rovescia. "Forse sarà l'ultima volta che parlo così in una conferenza stampa - dice l'allenatore dell'Inter - forse torneremo a quelle conferenze stile medievale, perché io sono troppo avanti, sono troppo bravo. E devo tornare indietro... Ma perché io sono bravo? Non capisco. Io parlo perché sono obbligato per contratto, perché mi dicono che devo farlo, mentre Ranieri e Spalletti sono sempre nel prime time. Ogni volta che arrivo negli spogliatoi accendo la tv e vedo Spalletti... Io non manipolo l'opinione pubblica, non parlo prime time. Non é un gioco a cui voglio giocare. Io non so se loro pagano per essere intervistati, io certo rifiuto dei soldi pur di non essere intervistato. Ho detto di no tante volte. Io certo non manipolo l'opinione pubblica".