Mourinho e lo Scudetto: "Mai fallito un match point"

Calcio
Il sorriso di José Mourinho prossimo alla vittoria dello Scudetto
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Il tecnico dell'Inter si prepara ad affrontare la gara col Siena con la massima concentrazione: "Non penseremo al risultato del Milan". Sulla stagione: "Non potevamo vincere la Champions". Il futuro: "Ibra più tre o quattro novità"

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A un passo dal titolo con la possibilità di vincere lo Scudetto senza neanche giocare. Tutto dipenderà dal risultato del Milan a Udine. Mourinho ha spiegato di non voler "spendere energie, concentrazione e tempo per la partita di stasera, quando c'è il 66% di possibilità che domenica sia decisiva, io ho sempre sfruttato i match point. C'è solo il 33% di chance di vincere stasera, quindi vedremo la partita come vediamo Treviso-Rimini, in ritiro non c'è niente da fare...".

La sostanza è che "mancano solo tre punti" allo scudetto, ed allora quella prima del Siena diventa la conferenza stampa pre-scudetto, quella dell'orgoglio e dei consuntivi: "Se vinciamo sono ovviamente orgoglioso. Sono stati tutti fantastici, soprattutto il nucleo sempre presente è stato fenomenale. Crespo ha segnato due gol che sono due punti: fantastico, perché non ha avuto tante possibilità. E così Balotelli, Figo...Tutti hanno fatto quel che dovevano". Mou è orgoglioso pure di se stesso: "Non è facile vincere subito al primo anno. Noi allenatori abbiamo bisogno di tempo. Se riesco ad arrivare in Inghilterra e vincere subito, in Italia ed essere campione alla prima stagione, sono felice e mi mancano ancora 20 anni minimo per provare a farlo pure in Spagna...".

Sulla stagione: "Quest'anno c'è stato un Milan più forte dell'anno scorso, anche la Juve, non la Roma. E un gruppo di squadre che hanno reso un campionato bello e difficile. Non mi ricordo di una partita facile, è questa e la bellezza del campionato italiano".

Infine, un'analisi sulla sua Inter: "Quest'anno non era in condizione di vincere la Champions: non sono bravo a vendere  sogni, poteva eliminare il Manchester con la fortuna che non ha avuto però, secondo me, c'è differenza di qualità, quantità,  profilo e intensità di gioco con Chelsea, Barcellona e Manchester. Il futuro si chiama Ibrahimovic, più tre o quattro novità importanti. E poi i giovani. "Ibra vuole vincere il campionato come noi. Poi se fa il capocannoniere meglio. Ha ancora tre partite per giocare senza limitazioni. E' stato di nuovo il miglior giocatore della serie A. Per il futuro immagino l'Inter con tutti i giocatori più importanti, più tre o quattro novità per equilibrare la squadra: un centravanti, un difensore, un paio di centrocampisti e poi i giovani. Se io porto in prima squadra tre giovani ed escono tre che hanno uno stipendio di dieci milioni, con quei soldi si può comprare un fenomeno"