
Dopo aver portato i suoi a messa, Maradona si prepara alla battaglia contro il Brasile
Dopo aver portato i suoi a messa, il ct della Seleccion in vista del match di sabato a Rosario lascia in panchina Aguero, lancia Datolo dal 1' e carica la squadra: " Dobbiamo andare alla battaglia. Sappiamo che il Brasile non ti perdona niente"
La Seleccion infatti è soltanto quarta nel proprio girone di qualificazione, motivo per cui l'Afa (la Federcalcio argentina), sta facendo molte pressioni su Maradona. "Tutti sappiamo quello che ci giochiamo - ha aggiunto il Ct - vincendo con il Brasile la squadra sarebbe praticamente qualificata". Maradona teme l'attacco verdeoro. "Dovremo essere particolarmente concentrati su Kakà, Robinho e Luis Fabiano, soprattutto nelle ripartenze", ha precisato.
Per l'ex numero dieci non saranno fondamentali le questioni legate al modulo, bensì lo spirito con cui la sua squadra affronterà il match. "Dobbiamo andare alla battaglia. Sappiamo che il Brasile non ti perdona niente". Oltre a Tevez e Messi in attacco, l'Argentina giocherà con Mariano Andujar in porta; Javier Zanetti, Sebastian Dominguez, Nicolas Otamendi e Gabriel Heinze in difesa; Maximiliano Rodriguez, Juan Sebastian Veron, Javier Mascherano e Jesus Datolo a centrocampo.
Inizialmente sembrava che l'Argentina dovesse giocare con il tridente in attacco, ma poi Maradona ha deciso di schierare solo due punti. Tre 'delanteros' avrebbero forse rappresentato una scelta troppo dispendiosa sotto il profilo fisico, come confermano Tevez e Aguero. "Potremmo anche giocare con tre punte - spiegano i due attaccanti - ma non siamo ancora in condizione. Abbiamo soltanto tre giorni di lavoro nelle gambe e non bastano". A Rosario, che si trova a 300 Km da Buenos Aires, c'è molto entusiasmo per la partita di domani, come testimoniano le interminabili code ai botteghini che i tifosi hanno affrontato per accaparrarsi un biglietto.
Una dimostrazione di affetto per la nazionale che non ha lasciato indifferente Maradona. "Mi sembra tutto incredibile. C'è una grande voglia di calcio e un enorme attaccamento alla nazionale". Tevez è più prudente del suo Ct e crede che l'entusiasmo della gente potrebbe rivelarsi un'arma a doppio taglio. "Non so se giocare a Rosario invece che a Bueno Aires sarà un vantaggio - ha spiegato l'attaccante del Manchester City - la pressione potrebbe anche giocarci contro. Se nei primi minuti le cose non dovessero andare per il meglio, il pubblico potrebbe cominciare ad innervosirsi".