Ronaldinho ha fame: "Scudetto e Champions, non sono matto"

Calcio
Samba Milan: Leonardo ha rigenerato Ronaldinho
CALCIO: SERIE A MILAN ROMA

Il brasiliano, alla vigilia di Juve-Milan, suona la carica: "Bianconeri fortissimi, ma il Milan ha tutti i mezzi per fare il double: scudetto e Champions". Poi aggiunge: "Sono più felice che a Barcellona". GUARDA TUTTI I GOL DELLA SERIE A SU SKY.it

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Il sorriso è quello dei giorni migliori, le prestazioni in campo, tra gol e assist, anche: Ronaldinho è il simbolo della rinascita del Milan, una rinascita che il fuoriclasse brasiliano vuole confermare anche domani sera contro la Juventus. Perché la rimonta all'Inter è possibile. "Dobbiamo aspettarci una grande partita - ha detto l'ex Barcellona alla Gazzetta dello Sport -. Io voglio i tre punti perché il Milan deve proseguire nella rimonta. Se penso allo scudetto? Certamente. L'Inter è davanti e va forte, ma credo che il Milan abbia tutti i mezzi per raggiungere la vetta. Ci credo, non sono mica matto, qui c'è un gruppo solido e ampio. Aggiungo che oltre allo scudetto possiamo puntare anche alla Champions League. Insomma, io penso al 'double'".

C'è da battere una Juventus che, nonostante le difficoltà, "è una squadra fortissima. Non sono al top? Balle, sono bravi, bravissimi. In campo e pure in panchina. Hanno vinto a Parma - ricorda Ronaldinho - sono motivati. Ci sarà da sudare, io mi auguro una sola cosa, che non piova". Difesa d'ufficio dei connazionali in bianconero. "Diego? Viene dal calcio tedesco e ha bisogno di ambientarsi nella nuova realtà, è normale. E' capitato anche a me. Felipe Melo arriva da un'altra squadra che giocava con un modulo diverso: logico che gli serva un po' di tempo per capire certi meccanismi. E Amauri paga le difficoltà di tutta la squadra. Ma alla lunga - assicura - questi tre faranno la differenza".

Ronaldinho adesso si sente a casa: "Dico la verità, sto come quando avevo 18 anni e mi divertivo come un matto con il pallone tra i piedi. Questo - afferma - è il momento più bello della mia vita, più di quando ero a Barcellona. Leonardo? E' bravo, tranquillo, tiene i piedi per terra".