Passaporti falsi, il pm chiede la prescrizione

Calcio
L'Udinese è alla ricerca della serenità perduta
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Nel processo a Gino Pozzo e Sigfrido Marcatti per la vicenda legata ai passaporti dei brasiliani Jorginho e Fabio Junior Pereira, si va verso il proscioglimento. La difesa: "I giocatori erano ignari". Sentenza prevista per il 29 gennaio

Si va verso la prescrizione nel processo per i falsi passaporti portoghesi di due ex calciatori brasiliani dell'Udinese, Jorge Amaral De Castro "Jorginho" e Fabio Junior Pereira, davanti al giudice monocratico del tribunale di Udine, Daniele Faleschini.

Nei confronti di Gino Pozzo, figlio dell'azionista di riferimento dell'Udinese, Sigfrido Marcatti, ex dipendente della società, e di Jorginho, il pm Lorenzo Del Giudice ha chiesto il proscioglimento per avvenuta prescrizione. Per l'altro giocatore brasiliano ha chiesto l'assoluzione, per carenza di elementi utili a provarne il dolo. I difensori degli imputati hanno invece chiesto l'assoluzione nel merito, con la formula per non aver commesso il fatto.

Oggi il giudice ha disposto l'acquisizione della rogatoria internazionale per l'interrogatorio effettuato nel Principato di Monaco al procuratore Carmine Raiola, ultimo teste della difesa di Jorginho. La sentenza è prevista per il 29 gennaio prossimo. L'inchiesta era stata avviata dalla Procura di Udine sette anni fa. Pozzo e Pereira sono imputati di ricettazione, Jorginho e Marcatti di ricettazione e falso, per aver indotto in errore i funzionari della Questura di Udine, che sulla base dei documenti falsi concessero loro i permessi di soggiorno. Secondo la difesa non ci sarebbe stata consapevolezza da parte dei giocatori; i documenti falsi sarebbero stati procurati dai procuratori per poter aggirare il limite di tre giocatori non comunitari impiegabili.