Mou, chi è quell'Istrione che conquista le copertine

Calcio
José Mourinho in una sua tipica espressione da mattatore: dei campi e dei media
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Intervista immaginaria di Sette, il magazine del Corriere della Sera, al tecnico dell'Inter. Che domina con lo sguardo tenebroso la copertina della rivista. Perché "se lo segui lo ami, se non lo segui perdi una grande occasione". GUARDA I GOL DELL'INTER

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di Silvia Vallini

Nasce tutto da un'intervista immaginaria questa volta. Sette pagine sul settimanale Sette del Corriere della Sera, il quotidiano più venduto - e una copertina che domina con lo sguardo, l'espressione che dice molto del suo essere Istrione, come lo descrive il critico letterario Antonio D'Orrico. Io sono un istrione, ma la teatralità  scorre dentro di me.

E poi si esprime spontanea, con le esagerazioni che a volte l'enfasi teatrale comporta. Chi lo ha capito, secondo la tesi esposta su Sette, ne ha colto lo spirito, anche se poi catturarne tutti gli aspetti, è altra cosa. Clooney, appunto, ma anche Celentano, Furbinho, Charcot, medico francese che per primo studiò l'isteria. Proliferano, tra le righe, i profili di Mourinho e alla base un concetto: se ne aggiungessero altri, di profili, non basterebbero. Semplice non è, neppure prevederne i gusti. Neppure il baccalà piace al portoghese. Poche cose gli piacciono. Il calcio, sicuramente. Vissuto ogni giorno, in ogni particolare come il regista "Kantor che non stava dietro le quinte durante lo spettacolo". L'occhio va all'azione e un po' a lui, costretto a deviare verso il campo gli applausi dei tifosi. Perdonatemi se con nessuno di voi non ho niente in comune. Io sono un istrione.Straniero al comune sentire.

Toni bassi, prostituzione intellettuale. Vuol parlare di calcio, ma il dubbio che parli d'altro c'è sempre. Ed allora quelle manette possono tornar utili ad altro. A rendere il concetto di Mario Sconcerti: Mourinho è una trappola. Se lo segui lo ami, se non lo segui, perdi una grande occasione.