Calciopoli, Moratti: "Il comunicato Juve? Sono fatti loro"

Calcio
Il presidente dell'Inter, Massimo Moratti
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Con una battuta secca il presidente dell'Inter ha risposto alla notizia che la Juventus sta valutando l'evoluzione delle nuove intercettazioni telefoniche. Sul campionato: "Sarebbe antipatico perderlo. Messi? Straordinario". I GOL DELL'INTER SU SKY.it

GLI HIGHLIGHTS DELLA SERIE A

"Sono fatti loro". Così, con una battuta secca, il presidente dell'Inter, Massimo Moratti ha liquidato il comunicato della Juventus secondo cui la società bianconera sta valutando l'evoluzione della vicenda di Calciopoli in seguito alle nuove intercettazioni telefoniche portate alla luce dai difensori di Luciano Moggi. Il numero uno nerazzurro è stato avvicinato dai cronisti mentre stava rientrando nel suo ufficio della Saras, in pieno centro a Milano.

Sarebbe "antipatico perdere la serie A: dobbiamo fare molta attenzione perchè ci sono squadre che si sono avvicinate molto". Così il presidente dell'Inter, Massimo Moratti, commenta il finale di stagione dei nerazzurri diviso tra il desiderio di riconferme in Italia e i sogni europei accesi, ancora di più, dall'approdo in semifinale di Champions League dove i suoi giocatori troveranno i blaugrana del Barcellona. Sfida in cui l'avversario più temuto è senza dubbio, Messi. La Pulce argentina - ha osservato Moratti - "è un giocatore eccezionale, fa piacere vederlo sempre più forte, spero che con noi non si esprima alla stessa maniera". Contro il Barca sarà "una partita difficilissima - ha continuato - che affronteremo con tutta la responsabilità del caso. Sarà una rivincita rispetto a quanto è successo durante la fase a gironi". L'Inter, quindi, non ci sta a presentarsi all'appuntamento come la vittima sacrificale: "ieri il calcio ha mostrato tutta la sua crudeltà - ha spiegato Moratti - si pensava che il Manchester fosse il più forte poi però è bastato un gol per cambiare psicologicamente la partita contro il Bayern. Non si può mai dire chi è il più forte, soprattutto in un torneo difficile come questo".

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