Pirlo cuore rossonero: "Da adesso viva il Barça"
Calcio
Il regista del Milan si confessa in un'intervista: "In Champions fin qui ho tifato Inter per il ranking Uefa. Ora basta...". Poi, una carezza a Leonardo: "Credo e spero che resti". GUARDA I GOL DEL MILAN SU SKY.it
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di Alessandro Sugoni
Cuore rossonero, mentre sempre lucida, proprio come in campo. Pirlo parla poco, ma quando lo fa, parla chiaro - come nell'intervista esclusiva rilasciata alla Gazzetta dello Sport. Che - da vero milanista - non può che cominciare con una frecciatina all'Inter: "In Champions fin qui ho tifato Inter per il ranking Uefa, ma ora un po' di punti li hanno portati e non arrivavano in semifinale da molti anni, una cosa alla volta". Come dire adesso forza Barca.
Visto che Messi è "un esempio per tutti" e che Guardiola è uno dei suoi idoli, con cui gli piacerebbe tanto lavorare. Desiderio che probabilmente non si realizzerà mai, ma in fondo anche Leonardo va benissimo: "Mi ha stupìto, non aveva mai allenato ma ha dimostrato grande personalità. Ha fatto le sue scelte senza guardare in faccia nessuno, credo e spero che resti" - è la carezza di Pirlo al brasiliano. Che volendo con un po' di malizia, viste anche le ultime dichiarazioni di Berlusconi sull'allenatore, si può anche interpretare come una tiratina d'orecchie alla società: "Quest'anno era di transizione, la squadra era costruita un po' così, la prossima volta andrà meglio".
Nessun intento polemico - per carità - non è questa l'indole di Pirlo, che infatti confida subito ad Alessandra Bocci che lui un cambio di proprietà non lo vorrebbe: "Perché il presidente si fa sentire molto spesso. E perché questo Milan è un famiglia dove si vive benissimo: visto che andando via di qui non si vince comunque - dice - meglio rimanere".
Una cartolina destinata a Kakà e Carlo Ancelotti? Ma loro in realtà ancora possono vincere e molto. Allora forse più un messaggio ai tifosi per far capire che la tentazione-Chelsea dell'estate scorsa è definitivamente svanita. E che nel Milan, bisogna credere fino in fondo: "Non è detto che chiuderemo la stagione a zeru titoli, anche se non sarei contento con lo scudetto a noi e la Champions all'Inter". Come qualsiasi vero cuore rossonero.
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Cuore rossonero, mentre sempre lucida, proprio come in campo. Pirlo parla poco, ma quando lo fa, parla chiaro - come nell'intervista esclusiva rilasciata alla Gazzetta dello Sport. Che - da vero milanista - non può che cominciare con una frecciatina all'Inter: "In Champions fin qui ho tifato Inter per il ranking Uefa, ma ora un po' di punti li hanno portati e non arrivavano in semifinale da molti anni, una cosa alla volta". Come dire adesso forza Barca.
Visto che Messi è "un esempio per tutti" e che Guardiola è uno dei suoi idoli, con cui gli piacerebbe tanto lavorare. Desiderio che probabilmente non si realizzerà mai, ma in fondo anche Leonardo va benissimo: "Mi ha stupìto, non aveva mai allenato ma ha dimostrato grande personalità. Ha fatto le sue scelte senza guardare in faccia nessuno, credo e spero che resti" - è la carezza di Pirlo al brasiliano. Che volendo con un po' di malizia, viste anche le ultime dichiarazioni di Berlusconi sull'allenatore, si può anche interpretare come una tiratina d'orecchie alla società: "Quest'anno era di transizione, la squadra era costruita un po' così, la prossima volta andrà meglio".
Nessun intento polemico - per carità - non è questa l'indole di Pirlo, che infatti confida subito ad Alessandra Bocci che lui un cambio di proprietà non lo vorrebbe: "Perché il presidente si fa sentire molto spesso. E perché questo Milan è un famiglia dove si vive benissimo: visto che andando via di qui non si vince comunque - dice - meglio rimanere".
Una cartolina destinata a Kakà e Carlo Ancelotti? Ma loro in realtà ancora possono vincere e molto. Allora forse più un messaggio ai tifosi per far capire che la tentazione-Chelsea dell'estate scorsa è definitivamente svanita. E che nel Milan, bisogna credere fino in fondo: "Non è detto che chiuderemo la stagione a zeru titoli, anche se non sarei contento con lo scudetto a noi e la Champions all'Inter". Come qualsiasi vero cuore rossonero.
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