Calciopoli, Ancelotti: Milan danneggiato in alcune partite

Calcio
Al via una nuova udienza a Napoli su Calciopoli, in aula anche Carlo Ancelotti, ascoltato come testimone
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Nuova udienza a Napoli sullo scandalo che ha colpito il nostro calcio. Presente in aula il tecnico del Chelsea, che ha parlato dei tempi in cui allenava Milan e Juve. Moggi: "Revoca dello scudetto? A Torino dovevano pensarci prima". Nuove intercettazioni

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La IX sezione penale del tribunale di Napoli presieduta da Teresa Casoria ha conferito oggi, in apertura di udienza del processo noto come "Calciopoli", l'incarico al perito Carlo Porto di procedere alla trascrizione delle 75 conversazioni intercettate durante le indagini non presenti nel fascicolo di giudizio, così come chiesto dai legali di Luciano Moggi Maurizio Priolo e Paolo Trofino, nonché di quelle la cui ammissione interessa i difensori di Pieruigi Pairetto e di quelle indicate dal pm Giuseppe Narducci.

Accolto da fotografi e cameramen ha fatto il suo ingresso nell'aula 216 anche il tecnico del Chelsea, Carlo Ancellotti. E' durata circa un'ora la deposizione dell'ex allenatore di Milan e Juventus ha ricostruito alcune partite dei Campionati 1999-2000 e 2004-2005. In particolare, i pubblici ministeri Giuseppe Narducci e Stefano Capuano hanno chiesto di analizzare il rapporto che intercorreva tra l'arbitro Massimo De Santis e il direttore generale della Juventus, Luciano Moggi, entrambi imputati.

Ancelotti con estrema decisione ha detto di aver notato un rapporto molto confidenziale. "Ti davano del tu, anche se De Santis ha un carattere molto estroverso ed è in confidenza con allenatori e calciatori". La deposizione dell'allenatore è proseguita nella ricostruzione di un episodio relativo all'incontro Siena-Milan del 17 aprile 2005, terminato con il punteggio di 2-1. "In quell'occasione l'arbitro Collina - dice Ancelotti - annullò un gol di Shevchenko sulla segnalazione di un fuorigioco inesistente dell'assistente Baglioni".

Al termine di quella partita Ancelotti rientrò a Parma viaggiando in macchina con l'addetto agli arbitri Leonardo Meani, con il quale scambiò impressioni e commenti sulla partita. "Rimasi esterrefatto per la decisione dell'assistente - racconta Ancelotti - che considerai una scelta premeditata per danneggiare il Milan. Durante il viaggio io e Meani discutemmo della partita e del grave torto subito". Nella sua deposizione Carlo Ancelotti ha analizzato anche alcuni episodi del Campionato '99-2001, in particolare la partita Perugia-Juventus, quando tra un tempo e l'altro ci fu un'attesa di un'ora e mezza. "Non ci furono errori dell'arbitro - racconta l'ex allenatore di Milan e Juventus - ma il fatto strano in una partita così importante fu quell'intervallo così lungo".

L'accusa ha chiesto alla corte anche di acquisire agli atti dvd di interviste televisive rilasciate da Moggi nel corso delle indagini e del processo in cui ci sarebbero ammissioni parziali di responsabilità, ma su questo i giudici non si sono ancora pronunciati.

"Nel corso di quella trasmissione - ha spiegato il pm - Moggi ha fatto dichiarazioni confessorie in merito al possesso di schede estere e ha dichiarato di averle cedute a Bergamo, Pairetto e a Romeo Paparesta. E' - ha sottolineato il pm - un elemento di novità per cui chiediamo l'acquisizione di queste dichiarazioni". La difesa di Moggi si è opposta sull'acquisizione del filmato televisivo e ha chiesto la trascrizione di ulteriori 42-43 telefonate inedite. Anche la difesa di Pierluigi Pairetto ha chiesto la trascrizione di 30 telefonate non ancora note.

"Doveva farlo prima, ma va bene anche ora". Così l'ex dg della Juventus Luciano Moggi in una pausa dell'udienza del processo Calciopoli in corso a Napoli, ha risposto ai cronisti che gli chiedevano un commento sulla richiesta inoltrata dalla Juve a Federcalcio e Coni di revocare lo scudetto assegnato all'Inter nel 2006. Quanto alla deposizione resa in aula dall'ex tecnico della Juventus Carlo Ancelotti, Moggi ha detto di averla trovata "carina".