Calciopoli: Moggi contro Ancelotti. Ascoltato anche Mancini

Calcio
Luciano Moggi, in aula a Napoli, ha replicato ad Ancelotti con una dichiarazione spontanea
 CALCIOPOLI: MOGGI IN TRIBUNALE, OGGI FACCIO PARLARE AVVOCATI
L'ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi, principale imputato nel processo Calciopoli, oggi 13 aprile 2010, nel Palazzo di Giustizia di Napoli. 
ANSA/  CIRO FUSCO/ DBA

L'ex dg della Juventus replica all'ex tecnico del Milan: "Si sente defraudato, ma siamo noi a doverci sentire così". In aula anche il Mancio, che ha testimoniato per l'accusa rivolta agli arbitri Rosetti e Trefoloni di essere "amici di quelli di Torino"

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A conclusione dell'udienza del processo a calciopoli, Luciano Moggi, ex dg della Juventus, ha voluto rendere dichiarazioni spontanee sulla testimonianza resa la settimana scorsa da Carlo Ancelotti. In particolare, Moggi ha ricordato tre partite del Milan con Ancelotti allenatore: Parma-Milan, Regina-Milan e Atalanta-Milan, arbitrate rispettivamente da Pieri, Racalbuto e Bertini, in cui, stando alle moviole dell'epoca, ci furono episodi controversi giudicati in senso favorevole ai rossoneri.

"Se è vero - ha sottolineato - che questi arbitri facevano parte della cupola, allora avrebbero dovuto decidere diversamente". "Sentendo la testimonianza di Ancelotti che ha detto di sentirsi defraudato - ha aggiunto Moggi - dico che, probabilmente, i defraudati siamo noi". Sulla partita Siena-Milan, citata da Ancelotti nell'udienza della scorsa settimana, nel corso della quale fu annullato il gol al milanista Shevcdhenko, l'ex dg della Juventus si è detto sconcertato dalle dichiarazioni di Ancelotti e ha negato ogni collegamento con l'assistenza del guardalinee Baglioni.

"Ma come avrei fatto - ha osservato - se non ci sono tracce di telefonate tra me e Mazzei né tra me e gli assistenti. Erano Facchetti e Meani a chiamare per i guardalinee". Infine, il passaggio sulla sua presunta amicizia con l'arbitro De Santis. "Non si può dire che siamo amici perché mi dà del tu - ha concluso Moggi - perché De Santis se incontra il presidente della Repubblica dà del tu pure a lui, è così di carattere e, in ogni caso, non l'ho mai chiamato e, per dirla tutta, non mi stava neanche simpatico".

Il giorno di Mancini
- Le proteste per i presunti torti arbitrali subiti quando era alla guida dell'Inter in alcune partite del campionato 2004-2005: è stato questo l'argomento al centro della deposizione di Roberto Mancini, l'allenatore del Manchester City ascoltato oggi in qualità di testimone al processo di Calciopoli. La deposizione è durata appena un quarto d'ora. L'allenatore rispondendo alle domande del Pm Stefano Capuano, si è soffermato in particolare su Roma-Inter finita 3-3. "Dissi alla fine della partita all'arbitro Rosetti 'pagherete tutto, tu e i tuoi amici di Torino'. Alludevo a Moggi. Rosetti era di Torino e quindi il collegamento era facile. Ma lo dissi nella foga - ha chiarito Mancini - in quei momenti si pensa di aver subito un torto, lo dissi solo per questo".

Altre intercettazioni - La difesa di Luciano Moggi ha rese note nuove intercettazioni: quelle odierne riguardano principalmente la sfida salvezza tra Fiorentina e Lazio del 22 maggio 2005, gara passata agli onori della cronaca per un evidente fallo di mano sulla linea di porta del laziale Luciano Zauri. Nella prima telefonata l'ex designatore Bergamo chiama, durante l'intervallo dell'incontro, il quarto uomo Luca Banti: "Guarda che c'era un rigore e una espulsione", dice Bergamo che, alla risposta di Banti ("Non l'abbiamo visto"), risponde con un eloquente "Qui si rovina il campionato avverti Roby. Svegliatevi ragazzi". Nella seconda, Bergamo chiama Rosetti dopo la partita: "E' il peggiore errore dell'anno Roby. Qui ci crocifiggono tutti".

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