Mou al Real, 10 mln all'Inter. Moratti: "Può tornare"

Calcio
José Mourinho è libero di firmare per il Real Madrid: verrà presentato lunedì al Bernabeu
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Il presidente nerazzurro ha incontrato Perez e ha raggiunto l'accordo che porterà il tecnico portoghese al Bernabeu. I restanti 6 mln della clausola rescissoria scalati da eventuali acquisti futuri. Capello l'ipotesi per il dopo Mou

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L'accordo
- José Mourinho è il nuovo allenatore del Real Madrid. Florentino Perez e Massimo Moratti hanno raggiunto l'accordo che permette al tecnico portoghese di trasferirsi alla guida del "club blanco". Il Real Madrid verserà 10 milioni di euro nelle casse del club nerazzurro, più della metà di quanto previsto nella clausola rescissoria del contratto che aveva legato Mourinho all'Inter (16 mln).  I restanti 6 milioni della clausola rescisorria verranno scalati in futuro da eventuali acquisti di giocatori del Real da parte dell'Inter.

Secondo il sito del quotidiano spagnolo "Marca", lo "special one" verrà ufficialmente presentato lunedì alla stampa spagnola. La presentazione è in programma al Santiago Bernabeu, lo stadio dove Mourinho ha vinto la Champions League nella sua ultima gara da allenatore dell'Inter.

Il sito dell'Inter riporta in una nota: "Sono stati precisamente definitivi tempi e modi con i quali l'accordo verrà totalmente onorato. Massimo Moratti ringrazia Florentino Perez per la sua disponibilità nel raggiungerlo a Milano e per la sua cortesia che conferma, ancora una volta, il fortissimo legame esistente fra i due prestigiosi club". Mourinho, prossimo allenatore del Real Madrid, era legato all'Inter da un contratto valido fino al 2012.

Porta sempre aperta - La scelta di José Mourinho di lasciare l'Inter per allenare il Real Madrid "non rovina minimamente la stima" di Massimo Moratti per il portoghese, che all'Inter troverà sempre "la porta socchiusa, pronta ad essere aperta". Questo divorzio è la fine dell'amore con Mourinho? "Per me non cambia niente nei suoi confronti perché ha lavorato bene, seriamente, con tutta l'anima e ha vinto tanto - ha assicurato Moratti - questa cosa non rovina minimamente la mia stima e la mia simpatia nei confronti della persona".

I motivi che hanno spinto Mourinho alla scelta "è un problema suo, ma penso che vada via più dall'Italia che dall'Inter - è convinto il presidente nerazzurro -, forse ci sono ferite che non ha rimarginato e poi il carattere di Mourinho lo spinge ad andare in giro per tentare l'avventura". Nonostante l'epilogo, il portoghese all'Inter non troverà mai la porta chiusa. "Nei confronti di quelli bravi - ha concluso Moratti - la porta rimane se non apertissima, sempre socchiusa, pronta ad essere aperta".

"Non ho nessuna scadenza per trovare un allenatore": è quanto ha detto il presidente Moratti nel corso di una videochat con i lettori di Gazzetta.it. "Mourinho - ha proseguito Moratti - con noi è stato spettacoloso, gli siamo assolutamente molto riconoscenti".

Capitolo nazionale – Sulla Nazionale di Lippi e sui dubbi che da più parte sono stati avanzati sulle convocazioni, Moratti non ha esitazioni: "E' come alla vigilia di Germania 2006, credo che in competizioni come questa sia fondamentale l'aspetto psicologico. Il ct dopo Lippi? Inutile un mio parere, ma credo che la scelta sia Prandelli. O almeno è quello che sento dire da più parti".

Il Toto-allenatore – "Quest'anno mi sono occupato tantissimo di Inter e molto poco di quello che è accaduto all'estero. Diciamo però che sono attratto dall'esperienza e dalla genialità di alcuni personaggi. In questo senso non si può non pensare ad uno come Zeman. Stima per l'uomo e per l'allenatore. Capello? Per quello che ha fatto va preso in considerazione: è uno dei candidati e ha certamente delle buone carte. Come Spalletti, che ha dato molto in Italia e sta facendo un'esperienza importante. Ma non credo abbia intenzione di tornare presto dalla Russia”.

C'era una volta il Mancio - Per Moratti l'Inter di oggi è anche conseguenza dell'Inter di ieri, quella che con Mancini in panchina ha vinto due scudetti: "E' stato importante il suo lavoro: con lui è stato dato un calcio alla sfortuna. Con lui si è iniziato a vincere. E poi Mourinho, sicuramente il migliore. E' bravo a vincere tutto e a dare il massimo in poco tempo".

E da Madrid parla anche Mou - Ma quasi nello stesso momento parla anche Mourinho. "Voglio che sia chiaro: un club deve vivere attorno, e a partire, dalle idee dell'allenatore. L'organizzazione è subordinata alle idee dell'allenatore": con queste parole spiega oggi José le sue idee sul ruolo del tecnico in una squadra di calcio in un'intervista concessa al quotidiano As. L'intervista esce all'indomani di quella dell'ex tecnico blanco Manuel Pellegrini - che Mourinho è chiamato a sostituire - nella quale il cileno denunciava che l'allenatore nel Real Madrid non ha voce in capitolo. Nell'intervista di oggi, Mourinho assicura comunque di non essere "un dittatore", come a volte viene descritto, e spiega che la prima cosa che farà "sarà parlare con le persone, conversare con Valdano, Pardeza e Chendo" del Real Madrid. Il portoghese mostra di avere le idee chiare su vari aspetti del funzionamento del club, da come si organizzerà il dipartimento medico fino a come vuole modificare la struttura della citta sportiva dove si allena il Real a Valdebebas.

Calciopoli e lo scudetto di cartone
- "Difenderò sempre la memoria di Giacinto Facchetti", così il presidente nerazzurro sul nuovo filone dell'inchiesta e le intercettazioni al vaglio degli inquirenti che coinvolgono l'ex dirigente nerazzurro. "E' una cosa istintiva. E non può fare diversamente chi, anche solo per una volta, ha incontrato e scambiato qualche parola con lui". E sullo scudetto 2006: "Capisco la rabbia e l'esasperazione di chi lo ha perso, ma quello scudetto non poteva non essere assegnato in modo diverso. Scelta logica, che spiega anche una diversità di comportamenti".

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