
Il campione e l'opera d'arte: Edson Arantes do Nascimento, Pelé per l'anagrafe del calcio, ha 70 anni. Un mito del calcio, uno dei personaggi più celebri del mondo e un'ispirazione per diversi artisti

Un giovane Pelé, nel 1961, posa con la maglia del Santos, il club brasiliano cui ha legato il proprio nome: con la casacca santista ha segnato - secondo gli statistici del calcio brasiliano - ben 1091 gol fra il 1956 e il 1974

Dal museo del calcio brasiliano, due scatti di Pelé: in una insolita versione fra i pali (in un allenamento della Seleçao) e con la maglia del Santos

19 giugno 1958, Pelé ha 17 anni e segna la rete decisiva nei quarti di finale del Mondiale in Svezia, contro il Galles: fu il suo primo in un campionato del mondo (solo in Svezia ne segnerà 6)

Con la Seleçao, dal 1956 al 1971, o Rei disputò 114 partite segnando ben 95 reti

Nessuno, nella storia della Seleçao, ha mai segnato - e vinto - quanto Pelé

Il Brasile di Pelé infatti vinse tre Mondiali su quattro fra il 1958 e il 1970. In questa immagine, del 1966, l'unica spedizione mondiale che Pelé non vinse. In questa squadra anche Zito, Gilmar, Jairzinho, Gerson e Amarildo

Nel 1970, Pelé alzò al cielo la sua terza coppa Rimet: in finale, la Seleçao superò l'Italia per 4-1 a Città del Messico, aggiudicandosi definitivamente il trofeo. Pelé segnò la prima rete dell'incontro, la sua ultima ai Mondiali

Ancora una immagine di Pelé festante nel corso di quel Brasile-Italia 4-1 che rappresentò la sua ultima partita ai campionati del mondo

Dopo il terzo successo in coppa Rimet, il Brasile venne fatto sfilare in trionfo a Parigi agli Champs Elysées

Nel 1975, o Rei emigrò negli Stati Uniti per giocare nei New York Cosmos. Con lui anche l'ex bomber della Lazio Giorgio Chinaglia

Anche sul finire della carriera, in America, Pelé non aveva perso il vizio del gol: nella North American Soccer League con i Cosmos segnò 31 reti

Pelé si ritirò dal calcio giocato nel 1977. La sua partita d'addio si giocò a New York: 1 ottobre 1977, Santos contro Cosmos. Giocò un tempo per ogni compagine poi, allla fine, venne portato in trionfo sulle spalle dei compagni

Pelé con George Best, nel 1978, a Los Angeles. Fra le citazioni più note di Best, ve ne fu una famosissima dedicata a "o Rei": "Se fossi nato brutto - disse, sbruffone, il nordirlandese - non avreste mai sentito parlare di Pelé"

Nel 1981, Pelé fece anche l'attore: il regista John Huston lo chiamò per recitare in "Fuga per la vittoria", film cult con Sylvester Stallone e Michael Caine, oltre a diversi campioni: Bobby Moore, Osvaldo Ardiles, John Wark e Paul Van Himst

Pelé interpretava il soldato Luis Fernandez, originario di Trinidad e facente parte delle truppe Alleate. In questo fermo immagine, la rovesciata con sui Fernandez segna la rete finale della partita (ispirata alla tristemente famosa partita della morte)

Nel 1994 Pelé si è sposato con Assiria Seixas Lemos, di vent'anni più giovane, cantante gospel e ministro di culto della Chiesa battista

Nel 1999 Edson Arantes Do Nascimento è stato nominato calciatore del secolo da una giuria formata da 30 vincitori del Pallone d'Oro. Ma Roby Baggio scelse Maradona, mentre Best e Sivori lasciarono la scheda in bianco...

Pelé abbraccia Ronaldo in occasione del successo Mondiale del Brasile nel 2002

Pelé con Diego Armando Maradona: fra i due più grandi calciatori di sempre, non è mai corso buon sangue. Eccoli, in questa immagine, a "La Noche del Diez", un programma televisivo presentato dall'argentino

Il brasiliano con Claudia Schiffer e la coppa del mondo: Pelé è l'unico calciatore ad avere vinto tre Mondiali

Pelé fu ambasciatore della candidatura del Brasile come organizzatore dei Mondiali 2014: qui è con il presidente Lula da Silva in occasione dell'assegnazione del torneo al Paese sudamericano. In Brasile, a Rio, si svolgeranno anche le Olimpiadi del 2016

Anche Pelé, in occasione dei Mondiali di Sudafrica 2010, ha voluto rendere omaggio a Nelson Mandela

La forza di Pelé è che la sua leggenda non conosce limiti: la sua aura da mito del calcio lo rende un totem da adorare anche per chi non può averlo visto giocare, per questioni di anagrafe

Il britannico Sunday Times, nel 1970 dopo la finale Mondiale contro l'Italia, gli dedicò un titolo che fece storia: "How do you spell Pelé? G-O-D" ("Come si scrive Pelé? D-I-O")