Contratto calciatori, ora spunta il commissario ad acta

Calcio
Continua il braccio di ferro tra Lega Calcio Serie A e Assocalciatori per il rinnovo del contratto collettivo
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E' l'ipotesi che secondo Abete, presidente Figc, "diventa la più praticabile e gettonata" per risolvere la trattativa sul rinnovo dell'accordo collettivo che oppone la Lega Calcio all'Assocalciatori. Garrone della Samp sullo sciopero: una vergogna. VIDEO

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Verso il commissario ad acta - L'ipotesi del commissario ad acta, non auspicata da nessuno, diventa la più praticabile e la più gettonata". Giancarlo Abete, presidente della Figc, si esprime così sulla farraginosa trattativa tra Lega di Serie A e Associazione calciatori (Aic) sul rinnovo del contratto collettivo.

"Sono convinto che l'Aic rispetterà l'impegno assunto il 21  settembre, quando ci lasciammo con la sospensione dello sciopero e con l'obiettivo di arrivare ad un accordo entro il 30 novembre. Non ho  motivo per credere che tale impegno non sia rispettato dall'Aic",  dice Abete in una conferenza stampa in corso nella sede federale di via Allegri.

Lo sciopero Riccardo Garrone spera che nella storia del calcio non venga scritta una delle pagine che lui non esiterebbe a collocare tra le "più vergognose". Il presidente della Sampdoria, a margine della presentazione di una serie di incontri sulla storia di Genova, organizzato dalla Fondazione Edoardo Garrone, parla del possibile sciopero dei calciatori e spiega: "intanto sono molto soddisfatto del fatto che ieri sera l'assemblea di Lega abbia deciso di respingere le proposte dell'Aic.

I calciatori - spiega Garrone - vivono una situazione di privilegio, i contratti diventano squilibrati, bisogna avere diritti e doveri da entrambe le parti. Se vogliono che scioperino pure. Sarebbe un'altra delle grandi vergogne, come calciopoli e altro ancora, che il nostro calcio mostra al mondo. E se ci illudiamo che quello nostro sia ancora il miglior calcio, beh non è così".

Incontri sulla storia del capoluogo ligure, in questi ultimi anni, sportivamente parlando, c'è entrato anche Antonio Cassano, il genio ribelle che sembra aver definitivamente rotto con Garrone. "Forse entrerà nella storia della città fra 20 anni, ma in questo momento è una storia che è meglio non scrivere e raccontare", dice il presidente della Sampdoria.

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