Scommesse, Pirani è tornato in libertà: "Spiegherò tutto"

Calcio
Marco Pirani è tornato in libertà
marco_pirani_procura_cremona

Revocata la misura degli arresti domiciliari per il dentista anconetano al centro dell'inchiesta della procura di Cremona. Pirani, che è anche già tornato al lavoro, lunedì sarà ascoltato in Figc da Palazzi per le indagini della giustizia sportiva. VIDEO

VIDEO: I 18 match sospetti - Orgoglio atalantino: tifosi in piazza

FOTO: L'ALBUM - Le lacrime di Signori

APPROFONDIMENTI: Signori si nasconde: ma sono ottimista... - Mockridge: il calcio non tradisca la fiducia dei tifosi - Maroni: task force anti scommesse -  I numeri dell'inchiesta "Last Bet"

GLI INTERROGATORI: Parlato e Quadrini - Signori nega tutto - Paoloni - Tutte le news

E' tornato in libertà ieri pomeriggio, e già oggi ha ripreso a lavorare nel suo studio dentistico, Marco Pirani, l'odontoiatra di Sirolo (Ancona) arrestato nel giugno scorso nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Cremona su un giro di partite di calcio truccate. Il gip Guido Salvini ha accolto la richiesta dei difensori del medico, gli avv. Mario e Alessandro Scaloni, e revocato la misura degli arresti domiciliari.

"Su di me - il primo commento di Pirani riportato dai quotidiani locali - è stato gettato tanto fango", sono state dette "falsità", ma "quando potrò spiegare tutto lo farò". Intanto, lunedì 11 luglio dovrà rispondere alle domande del procuratore federale della Figc Stefano Palazzi, cui la procura cremonese ha trasmesso le carte dell'inchiesta. Dieci giorni in cella e poi gli arresti domiciliari sono stati un'esperienza pesante per il dentista: "spero che torni alla sua vita di sempre, e questa storia venga dimenticata quanto prima", dice l'avv. Alessandro Scaloni.

Accusato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva, Pirani era finito in carcere dopo una serie di intercettazioni di sue conversazioni con il titolare di agenzie di scommesse Massimo Erodiani. Fra gli indizi a suo carico, anche la prescrizione di un sonnifero che il 14 novembre scorso il portiere della Cremonese Marco Paoloni versò nel tè dei compagni, per far perdere loro la partita con la Paganese. Pirani si difende sostenendo che la ricetta del "Minias" era destinata alla moglie del portiere, e lui era all'oscuro di come il sonnifero venne poi utilizzato

CALCIO: SCELTI PER TE