Milan, la ricetta di Allegri: la miglior difesa è l'attacco

Calcio
Ibrahimovic e Boateng continuano a fare la differenza nel Milan (Getty)
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L'ANALISI. Il tecnico avrebbe voluto chiudere in testa la prima fase di campionato ma Udinese e Lazio hanno fatto benissimo. La squadra è in crescita: i 23 gol fatti la rendono la più micidiale della serie A. Nocerino e Aquilani sono i valori aggiunti

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di AUGUSTO DE BARTOLO

Masimiliano Allegri aveva posto come obiettivo alla squadra di conquistare la vetta prima della sosta. La missione è fallita soltanto in apparenza perché il Milan non avrebbe potuto fare meglio. Cinque vittorie consecutive non sono bastate a superare Udinese e Lazio, ma sono servite ad aumentare l'autostima e la consapevolezza di essere ancora la squadra da battere

Cosa va - Certamente l'attacco è la nota più lieta in casa rossonera. I 23 gol realizzati in 10 gare giocate in serie A rendono la squadra di Allegri la più prolifica dell'intero campionato con una media di 2,3 gol a partita. Una tendenza in netto aumento rspetto allo scorso campionato dove, invece, a fare la differenza fu l'equilibrio difensivo. Ciò che colpise, inoltre, è la distribuzione delle reti. Se i 5 gol segnati da Ibrahimovic possono essere archiviati sotto la voce "ordinaria amministrazione", gli exploit di Boateng e Nocerino non passano inosservati. Il ghanese ha timbrato il cartellino 3 volte (già due in più dello scorso anno) anche se in una sola partita, ovvero nella vittoria di Lecce. L'ex palermitano addirittura 4 (ne aveva segnati 6 in totale in serie A). Anche Aquilani ha contribuito al bottino totale e se Cassano non potrà arricchire il suo personale score, Robinho sembra aver ritrovato brillantezza e lucidità sufficiente per ripetere, sottoporta, i numeri (14 gol) dello scorso campionato.

Cosa non va - In casa rossonera continua a mancare un certo equilibrio difensivo. Quattordici gol subiti sono tanti per chi vuole arrivare fino in fondo. I risultati delle ultime gare, vittoria sul Catania a parte, inducono a considerare la squadra pericolosamente "zemaniana" e anche se le vittorie sono arrivate, una deriva del genere potrebbe rappresentare un problema in termini di continuità, di gioco e di successi. Tuttavia, il rientro di Mexes e la costante crescita di Abate a destra, posta l'indiscutibilità di Thiago Silva e Nesta dovrebbero risolvere i problemi. Resta da migliorare la corsia di sinistra dove Taiwo ha dato segni di "integrazione" importante anche se al momento è costretto a dividersi il posto con Antonini o Zambrotta.

Promossi
- Se, come detto, Ibrahimovic non ha bisogno di elogi particolari oltre quelli che gli sono elargiti quotidianamente, la menzione per Cassano è d'obbligo. Aveva cominciato da possibile partente o, al massimo, da riserva. Nel momento di difficoltà si è caricato la squadra sulle spalle e ha illuminato il gioco d'attacco rossonero. Il problema al cuore (ora risolto) lo terrà fuori per quasi tutta la stagione. Peccato. Tra i migliori di questo scorcio di campionato, oltre al goleador Nocerino, c'è sicuramente Alberto Aquilani. Ha finalmente mostrato personalità e qualità non appena Allegri gli ha cucito addosso il ruolo di interno dopo che il giocatore si era un po' smarrito negli spazi stretti della trequarti. La conquista della Nazionale, invece, vale da sola il giudizio su Abate, infaticabile stantuffo sulla corsia di destra, che ha ormai convinto tutti gli addetti ai lavori anche sulla fase difensiva.

Bocciati - Nello scorso campionato, a gennaio, Van Bommel era stato un tassello importante per dare un certo ordine al centrocampo. L'olandese, 34 primavere e mezzo sul groppone, ha patito l'avvio di stagione non riuscendo a garantire quella solidità che lo aveva reso, immediatamente, imprescindibie per la squadra. Se l'ex Bayern ha patito un calo nelle prestazioni chi non è mai riuscito a convincere il club e i tifosi è Urby Emanuelson. E' stato provato in tutte le posizioni, è stato stabilito che quello di trequartista è il suo ruolo naturale, ma tutti stanno aspettando che diventi finalmente decisivo, non necessariamente con un gol, basterebbe anche un passaggio illuminante. A 22 anni non si possono accusare tutti questi infortuni. Sul banco degli imputati i muscoli di Pato e anche la volontà dello staff sanitario del Milan di averne forzato il rientro ogni volta. Ma dopo l'ultimo malanno il Papero ha avuto tutto il tempo per curarsi al meglio.

Cosa serve
- Inevitabile pensare a un attaccante, fosse anche solo per una questione di numeri dopo il problema occorso a Cassano. Stante l'impossibilità a reperire un giocatore simile, per caratteristiche, a FantAntonio, tanto vale puntare su fisico e colpo di testa. Tuttavia la scelta dovrà ricadere su un top player come Maxi Lopez del Catania, Borriello (se la Roma lo cede in prestito) o Drogba del Chelsea. Inutile andare a cercare Toni o Amauri, che necessiterebbero di ritrovare condizione e ritmo partita, quando c'è Inzaghi che scalpita ed El Shaarawy bisognoso di fare esperienza.