Lega Pro, aggressione a Foggia: Ginestra torna a casa
Calcio
Ha raggiunto Pesaro, sua città natale, il portiere assalito da un gruppo di ultras durante un allenamento: sta decidendo se mettere fine all'avventura in Puglia. Investigatori sulle tracce dei responsabili, club sull'orlo di una crisi
FOTO - tifo violento, l'altra faccia (sporca) del pallone - calcio violento in Egitto, era già successo ad aprile 2011
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E' tornato a casa, a Pesaro, sua città natale, per trascorrervi la convalescenza e prendere una decisione importante: se tornare o meno a giocare a Foggia dopo l'aggressione subita ieri pomeriggio, nel corso di un allenamento, sul campo sportivo di Ordona, da parte di alcuni tifosi rossoneri che lo hanno preso a pugni e schiaffi. Per ora il portiere 33enne dell'Us Foggia Paolo Ginestra non ha formalizzato la denuncia contro i suoi aggressori: l'aggressione, tuttavia, deve essere segnalata alle forze di polizia dai medici intervenuti per medicare il ferito.
Agenti della Digos della questura di Foggia e carabinieri del Comando provinciale stanno lavorando per identificare i responsabili dell'aggressione. Al momento, Ginestra vuole riflettere, pensare un po' su tutto quello che è accaduto e lo vuole fare con calma, adesso che ha raggiunto l'abitazione dei suoi genitori a Pesaro, e dopo essersi consultato con la fidanzata.
"Noi -hanno fatto sapere gli investigatori- stiamo procedendo per identificare gli aggressori, dopodiché, sarà il giocatore a decidere se sporgere denuncia o meno. Gli aggressori, comunque, saranno sottoposti al Daspo". Intanto, in una nota trasmessa oggi alla società rossonera, si legge che il direttore generale della Lega Pro, Francesco Ghirelli, venerdì prossimo sarà a Foggia per incontrare Paolo Ginestra. E' in programma, per lo stesso giorno, anche un incontro con il questore di Foggia, Maiorino. Il direttore Ghirelli ha telefonato a Ginestra, manifestandogli vicinanza e invitandolo a non mollare, affinch‚ non vincano i delinquenti.
"La forma di violenza nei confronti del calciatoreè un atto delinquenziale - sostiene Mario Macalli, presidente della Lega Pro - e mi auguro che gli autori siano individuati e paghino per ciò che hanno commesso. Chi ha visto o conosce i fatti li denunci. I violenti vanno isolati e la Lega Pro è schierata senza titubanze". "E' bene sapere -aggiunge Macalli- che la stessa cosa vale per chi insulta. Chi vuole il calcio pulito deve prendere le distanze, ad iniziare dalle nostre società Da parte nostra, ci attiveremo in ogni sede per spazzare via chi inquina e rovina il più bel gioco del mondo".
Nel tardo pomeriggio, il patron della società, Pasquale Casillo, ha annunciato: "Entro 10 giorni consegnerà la squadra al sindaco di Foggia, Gianni Mongelli, perché non reggo più questa situazione e perché non sarei in grado di poter assicurare l'iscrizione della squadra al prossimo campionato".
Il sindaco Mongelli, da parte sua, condanna l'episodio e invita il calciatore a continuare la sua esperienza a Foggia con serenità: "Sono convinto -dice- che avrà il supporto di quella tifoseria che ama la sua squadra e la sostiene sempre".
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