Non solo capolista. Il modello Juve funziona come business
Calcio
I dati di "Report calcio 2012" riportano che, mentre in Germania e Inghilterra sono in aumento i tifosi che affollano gli impianti, in Italia il calo è sempre più evidente: -4,4% e stadi pieni solo per il 56%. Intanto lo Juventus Stadium è un successo
NEWS: I dati di Report Calcio 2012
di Lorenzo Longhi
Più mezzi vuoti che mezzi pieni. Gli stadi italiani, secondo l'analisi pubblicata una settimana fa da Report Calcio 2012, non piacciono e sono sempre meno frequentati, con gli incassi ai botteghini che incidono sui bilanci dei club per meno del 10% degli introiti.
Nella stagione 2010-2011 alle partite del nostro calcio professionistico hanno assistito 13.375.257 spettatori, numero che significa un calo del 4,4% - oltre seicentomila presenze in meno - rispetto alla stagione precedente. La Seconda Divisione ha perso il 19,9% del pubblico, la Prima l'11%, la B il 3,2% e la Serie A il 2,4%: la massima divisione, insomma, ha subito il calo meno pesante, ma il dato è preoccupante perché, fra i grandi campionati europei, è quello che fa registrare il segno meno più pesante.
In Inghilterra la scorsa stagione la Premier League ha visto un aumento del pubblico pari al 3,3% (per una media di 35.294 spettatori a gara), la Bundesliga è cresciuta dello 0,4% (ma attenzione: la media è di 42.665 spettatori a gara e il dato cresce in continuazione da anni) e la Spagna (28.221) ha perso appena lo 0,2%. Per quanto in perdita, meglio del nostro campionato, percentualmente parlando, hanno fatto anche Francia, Olanda, Scozia e Russia. In Italia la media spettatori per gara della Serie A 2010-11 è stata di 23.541 spettatori, con gli stadi pieni per appena il 56% della loro capienza. Senza contare che da noi il calo è continuo: nel 1984-85, quando si verificò il picco, la media presenze fu di 38.872 spettatori. Significa, in soldoni che in venticinque anni gli stadi italiani hanno perso circa il 41% del pubblico.
A modificare la tendenza, in questa stagione, c'è la Juventus che, grazie al nuovo impianto di proprietà, sta mettendo a segno numeri notevoli: stadio mediamente pieno per l'87% della sua capienza (buona parte del 13% vuoto è rappresentato dal settore ospiti), 16 sold out su 18 incontri comprese l'amichevole col Notts County e le gare di Coppa Italia, oltre 25 mila visitatori per lo Stadium Tour, ricavi al botteghino più che raddoppiati - a stagione ancora in corso - rispetto alla scorsa stagione, dagli 11,6 milioni di un anno fa agli oltre 22 milioni attuali.
E non è solo una questione di risultati, se si considera che al Delle Alpi la media spettatori, ai tempi di Capello (2005-06), era di 30 mila, oggi supera 37 mila. In attesa della Champions, così, il botteghino - e tutto ciò che ha a che vedere con lo stadio - comincia ad incidere in maniera percentualmente non trascurabile (nelle stagioni di Champions si potrebbe arrivare, secondo alcune stime, anche al 18%, e sarebbe un risultato straordinario) anche sulle casse del club: così, a Torino, ecco innumerevoli segni positivi dove, altrove, si trovano solo meno. La via da seguire, insomma, nel nostro calcio c'è chi l'ha già tracciata.
Quale soluzione per il calcio italiano? Discutine nei nostri forum
di Lorenzo Longhi
Più mezzi vuoti che mezzi pieni. Gli stadi italiani, secondo l'analisi pubblicata una settimana fa da Report Calcio 2012, non piacciono e sono sempre meno frequentati, con gli incassi ai botteghini che incidono sui bilanci dei club per meno del 10% degli introiti.
Nella stagione 2010-2011 alle partite del nostro calcio professionistico hanno assistito 13.375.257 spettatori, numero che significa un calo del 4,4% - oltre seicentomila presenze in meno - rispetto alla stagione precedente. La Seconda Divisione ha perso il 19,9% del pubblico, la Prima l'11%, la B il 3,2% e la Serie A il 2,4%: la massima divisione, insomma, ha subito il calo meno pesante, ma il dato è preoccupante perché, fra i grandi campionati europei, è quello che fa registrare il segno meno più pesante.
In Inghilterra la scorsa stagione la Premier League ha visto un aumento del pubblico pari al 3,3% (per una media di 35.294 spettatori a gara), la Bundesliga è cresciuta dello 0,4% (ma attenzione: la media è di 42.665 spettatori a gara e il dato cresce in continuazione da anni) e la Spagna (28.221) ha perso appena lo 0,2%. Per quanto in perdita, meglio del nostro campionato, percentualmente parlando, hanno fatto anche Francia, Olanda, Scozia e Russia. In Italia la media spettatori per gara della Serie A 2010-11 è stata di 23.541 spettatori, con gli stadi pieni per appena il 56% della loro capienza. Senza contare che da noi il calo è continuo: nel 1984-85, quando si verificò il picco, la media presenze fu di 38.872 spettatori. Significa, in soldoni che in venticinque anni gli stadi italiani hanno perso circa il 41% del pubblico.
A modificare la tendenza, in questa stagione, c'è la Juventus che, grazie al nuovo impianto di proprietà, sta mettendo a segno numeri notevoli: stadio mediamente pieno per l'87% della sua capienza (buona parte del 13% vuoto è rappresentato dal settore ospiti), 16 sold out su 18 incontri comprese l'amichevole col Notts County e le gare di Coppa Italia, oltre 25 mila visitatori per lo Stadium Tour, ricavi al botteghino più che raddoppiati - a stagione ancora in corso - rispetto alla scorsa stagione, dagli 11,6 milioni di un anno fa agli oltre 22 milioni attuali.
E non è solo una questione di risultati, se si considera che al Delle Alpi la media spettatori, ai tempi di Capello (2005-06), era di 30 mila, oggi supera 37 mila. In attesa della Champions, così, il botteghino - e tutto ciò che ha a che vedere con lo stadio - comincia ad incidere in maniera percentualmente non trascurabile (nelle stagioni di Champions si potrebbe arrivare, secondo alcune stime, anche al 18%, e sarebbe un risultato straordinario) anche sulle casse del club: così, a Torino, ecco innumerevoli segni positivi dove, altrove, si trovano solo meno. La via da seguire, insomma, nel nostro calcio c'è chi l'ha già tracciata.
Quale soluzione per il calcio italiano? Discutine nei nostri forum