
Massimo Tecca analizza la situazione rispetto alla gara del 10 giugno, quando gli azzurri sembravano spacciati e fermarono gli spagnoli sull'1-1. I giocatori di Del Bosque affrontano un'Italia diversa, che ha trovato entusiasmo e freschezza
Lo Speciale Euro 2012
Prandelli: "Spagna favorita". Buffon: "Speriamo di stupire"
Concesio, Super Mario City. Ecco il paese di Balotelli
Balotelli, è invasione di Super Mari... e Monti
Tutti i video su Euro 2012
di MASSIMO TECCA
Ventuno giorni che hanno stravolto l'Europa. Ritrovare la Spagna e non tremare. Come sono cambiati i rapporti di forza dall'inizio dell'Europeo? Allora, il 10 giugno, sembravamo spacciati. Oggi ce la giochiamo, anzi entusiasmo e freschezza sono con noi. Ecco il punto: la Spagna è più stanca. I suoi convocati hanno giocato in media 52,6 partite contro le 40,6 degli italiani. E' sulle gambe, soprattutto, la bussola di Del Bosque: Xavi, in campo 62 volte fra Barcellona e nazionale. Torres ne ha giocate 52 ed è arrivato alla fine della stagione per conquistare Champions e coppa d'Inghilterra. Fa fatica anche lui, non è brillante come Balotelli, per questo - in assenza di un bomber credibile - don Vicente ha chiesto aiuto all'intelligenza di Fabregas. Il gioco non sgorga più spontaneo come nel 2008 - quando nei quarti li portammo ai rigori - e nel 2010. Resta quel possesso palla che in mancanza di fiato può diventare stucchevole, inutile, e che può essere rotto verticalizzando al momento giusto. La strada è quella. Dai, roviniamogli il triplete.
Ventuno giorni che hanno stravolto l'Europa. Ritrovare la Spagna e non tremare. Come sono cambiati i rapporti di forza dall'inizio dell'Europeo? Allora, il 10 giugno, sembravamo spacciati. Oggi ce la giochiamo, anzi entusiasmo e freschezza sono con noi. Ecco il punto: la Spagna è più stanca. I suoi convocati hanno giocato in media 52,6 partite contro le 40,6 degli italiani. E' sulle gambe, soprattutto, la bussola di Del Bosque: Xavi, in campo 62 volte fra Barcellona e nazionale. Torres ne ha giocate 52 ed è arrivato alla fine della stagione per conquistare Champions e coppa d'Inghilterra. Fa fatica anche lui, non è brillante come Balotelli, per questo - in assenza di un bomber credibile - don Vicente ha chiesto aiuto all'intelligenza di Fabregas. Il gioco non sgorga più spontaneo come nel 2008 - quando nei quarti li portammo ai rigori - e nel 2010. Resta quel possesso palla che in mancanza di fiato può diventare stucchevole, inutile, e che può essere rotto verticalizzando al momento giusto. La strada è quella. Dai, roviniamogli il triplete.