
Tensione al Circo Massimo nel finale del match. Il lancio di fumogeni e petardi ha costretto allo spegnimento del maxischermo
Un fitto lancio di oggetti ha costretto allo spegnimento del maxischermo al Circo Massimo di Roma. Fermato un giovane che sventolava una svastica. Momenti di tensione anche a Milano, in Duomo
Lancio di petardi - Infatti, un fitto lancio di fumogeni e petardi ha costretto allo spegnimento del maxischermo nel finale del match. Le tensioni sono cominciate già dall'inizio del secondo tempo, quando l'Italia era già sul 2-0, poi dopo il quarto gol degli iberici la situazione è degenerata e il lancio di bottiglie e petardi è aumentato costringendo la sicurezza a spegnere il maxischermo principale. Molti tifosi hanno abbandonato il Circo Massimo, alcuni hanno urlato cori contro le forze dell'ordine mentre molti altri sono rimasti in piazza a sventolare le bandiere tricolore. Sul posto le forze dell'ordine, tra cui alcuni agenti in tenuta antisommossa.
Tensioni in Duomo: tifosi contro le transenne - Ci sono stati attimi di tensione in piazza Duomo a Milano quando a pochi minuti dalla fine del match, gran parte delle circa 60 mila persone che assistevano alla finale dell'Europeo si è messa a correre in direzione della galleria Vittorio Emanuele. Molti sono andati a sbattere contro le transenne che proteggono il sagrato. La piazza ora si sta lentamente svuotando e la polizia in tenuta antisommossa si è messa a protezione dei tifosi spagnoli.
Una svastica - E' stato identificato dagli uomini della Digos della Questura di Roma il ragazzo di 23 anni che ieri durante la finale degli europei di calcio Euro 2012 al Circo Massimo sventolava la bandiera con la svastica. Il 23enne è stato arrestato nella notte per resistenza, e denunciato per apologia di reato. Era già noto alla Digos.
A seguito di perquisizione domiciliare sono stati rinvenuti e sequestrati una bandiera come quella sventolata durante la partita di calcio, volantini e altro materiale inneggiante al fascismo e oggetti atti a offendere. Arrestato, sempre per resistenza, anche un altro romano di 19 anni, che era in compagnia del primo.