
Lo sputo del calciatore fa parte ormai dello scenario di ogni partita. Non è più una cosa riprovevole, ma pratica accettata -

Il quotidiano francese l'Équipe ha dedicato allo sputo dei calciatori un'intera pagina, con commenti ed analisi -

Per un atleta lo sputo durante una gara è sì un bisogno, ma anche un modo per manifestare il suo disappunto, si legge su l'Équipe -

Sputare durante una gara è un'esigenza fisiologica. Molti atleti, però, lo fanno anche come gesto di stizza quando le cose non vanno come loro desiderano -

Secondo l'Équipe, alla fine di una partita di Ligue 1 sul campo di gioco ci sono in media 150 sputi. Qui il portiere tedesco Hildebrand -

Lo sputo è anche un modo per i portieri per bagnare i guantoni in modo da avere maggior attrito nel bloccare la palla -

Sputare durante una partita è un gesto spesso compiuto di riflesso, una sorta di imitazione e un comportamento virile -

Non solo nel calcio si sputa. Anche i ciclisti o i cestisti lo fanno, ma nel calcio sembra diventato un gesto che è entrato a far parte del contesto generale in cui si svolge una partita -

Le tensione porta allo sputo non solo chi sta in campo -

Cosa diversa è lo sputo inteso come offesa nei confronti dell'avversario. Qui Totti contro Poulsen agli Europei del 2004. Il gesto costò all'azzurro tre turni di squalifica -

Con il moltiplicarsi delle telecamere è difficile che qualcosa sfugga. E' così che, nel 2005, fu pizzicato Samuel mentre sputava contro Nedved: tre giornate di squalifica per l'interista -

Plateale e riprovevole alla vista: è lo sputo del giallorosso Zago contro il laziale Simeone durante un derby del 1999 -