Discriminazione territoriale, la Lega: "Cambiare la norma"
CalcioBeretta ha annunciato di aver spedito alla Figc la lettera per modificare la norma sulla discriminazione territoriale e di aver chiesto la convocazione di un Consiglio Federale urgente per parlare del tema
Continua ad essere d'attualità il tema della discriminazione territoriale, dopo la decisione del giudice sportivo di chiudere San Siro al Milan per un turno dopo i cori dei tifosi rossoneri contro i napoletani durante il match con la Juventus. La squadra di Allegri giocherà quindi a porte chiuse la partita contro l'Udinese.
Ora la Lega di serie A sul tema ha "spedito formalmente alla Federcalcio la lettera per modificare la norma sulla discriminazione territoriale". Lo ha annunciato il presidente della Lega di serie A Maurizio Beretta a margine di un evento con Panini.
Chiesto il Consiglio federale urgente - Nella lettera c'è anche la richiesta di "convocare sul tema il Consiglio federale con l'urgenza che la situazione richiede". Lo ha detto Beretta sottolineando che "è importante rivedere il sistema sanzionatorio, le attenuanti e gli aiuti collaterali per non dare armi improprie e rinforzare le minoranze ultrà". "Il problema è già stato posto in Consiglio federale - ha notato Beretta parlando del rapporto tra la norma Uefa e l'applicazione italiana - la questione è capire come si ottiene il risultato facendo l'interesse dei valori che si affermano e della stragrande maggioranza dei tifosi: bisogna riflettere molto in fretta ma in maniera laica altrimenti rischiamo di consegnare le chiavi degli stadi e del campionato a una minoranza". Secondo Beretta "la chiusura completa di uno stadio è molto grave per l'immagine del calcio e per le persone perbene che sono il 99,9% di chi frequenta gli stadi. Le disposizioni sanzionatorie in atto portano a risultati che nessuno voleva all'inizio". La situazione è complicata nei rapporti troppo spesso ambigui fra società e ultrà? "Nel complesso è molto netto il percorso di affrancamento del calcio italiano da qualunque tipo di rapporto. Ci sono momenti in cui servono prese di posizione nette ma bisogna valorizzare gli aspetti positivi e ridurre al minimo gli effetti degenerativi".
Ora la Lega di serie A sul tema ha "spedito formalmente alla Federcalcio la lettera per modificare la norma sulla discriminazione territoriale". Lo ha annunciato il presidente della Lega di serie A Maurizio Beretta a margine di un evento con Panini.
Chiesto il Consiglio federale urgente - Nella lettera c'è anche la richiesta di "convocare sul tema il Consiglio federale con l'urgenza che la situazione richiede". Lo ha detto Beretta sottolineando che "è importante rivedere il sistema sanzionatorio, le attenuanti e gli aiuti collaterali per non dare armi improprie e rinforzare le minoranze ultrà". "Il problema è già stato posto in Consiglio federale - ha notato Beretta parlando del rapporto tra la norma Uefa e l'applicazione italiana - la questione è capire come si ottiene il risultato facendo l'interesse dei valori che si affermano e della stragrande maggioranza dei tifosi: bisogna riflettere molto in fretta ma in maniera laica altrimenti rischiamo di consegnare le chiavi degli stadi e del campionato a una minoranza". Secondo Beretta "la chiusura completa di uno stadio è molto grave per l'immagine del calcio e per le persone perbene che sono il 99,9% di chi frequenta gli stadi. Le disposizioni sanzionatorie in atto portano a risultati che nessuno voleva all'inizio". La situazione è complicata nei rapporti troppo spesso ambigui fra società e ultrà? "Nel complesso è molto netto il percorso di affrancamento del calcio italiano da qualunque tipo di rapporto. Ci sono momenti in cui servono prese di posizione nette ma bisogna valorizzare gli aspetti positivi e ridurre al minimo gli effetti degenerativi".