Chiusura San Siro, Galliani: "Faremo ogni ricorso possibile"
Calcio
L'ad del Milan annuncia che la società farà di tutto per evitare che la partita con l'Udinese si giochi a porte chiuse. Il presidente della Figc accoglie la richiesta di Beretta. L'avvocato Grassani: "Difficile definire il confine con la goliardia"
"Il Milan farà ricorso in ogni sede possibile per evitare la chiusura di San Siro. Faremo il massimo per evitare questa punizione". Continua la battaglia di Adriano Galliani contro la decisione del Giudice sportivo di giocare Milan-Udinese a porte chiuse. L'amministratore delegato dei rossoneri, dopo aver chiesto l'annullamento della norma che regola la discriminazione territoriale, procede spedito verso la soluzione di una questione che ha sollevato un polverone nel mondo del calcio: "Il problema va affrontato seriamente - ha continuato il dirigente milanista durante la presentazione del nuovo contratto con l'Adidas -, il luogo deputato è il Consiglio Federale. Questi episodi fanno riflettere, bosogna trovare le adeguate contromisure. Gli incidenti in Italia sono diminuiti molto, i nuovi stadi garantiscono un contributo positivo in questo senso".
LA LETTERA DI BERETTA - La chiusura dell'impianto milanese, causata dei cori discriminatori dei tifosi rossoneri durante la partita con la Juve, ha innescato la reazione delle istituzioni del calcio. Il presidente della Lega di serie A Maurizio Beretta ha spedito una lettera alla Figc per chiedere una revisione della norma.
LA RISPOSTA DI ABETE - Giancarlo Abete, massimo dirigente della Federazione, ha accolto la richiesta: "Il prossimo Consiglio della Figc esaminera' il tema della chiusura degli stadi per discriminazione territoriale. Bisogna fare attenzione all'applicazione della norma -ha spiegato Abete durante la presentazione degli eventi in occasione della partita della Nazionale con l'Armenia a Napoli -, che richiede grande applicazione sul versante delle procedure applicative, perché facciano in modo che la norma sia sanzionatoria e punitiva e non si presti a strumentalizzazioni da parte degli stessi soggetti. Non è una marcia indietro del resto neanche la Lega chiede questo". La data del Consiglio non è stata ancora stabilita perché "si attende la fine del procedimento del Milan contro la chiusura dello stadio di San Siro". Abete però ha voluto chiarire un punto cruciale: "Cerchiamo di non diventare ridicoli nel far passare delle forme di offesa triviale come forme di goliardia o ironia, perché non lo sono. Ogni forma di discriminazione va punita perché, come ha detto Malagò, non ci può essere discriminazione all'interno della discriminazione".
L'AVVOCATO GRASSANI: "LA MATERIA E' DELICATA" - L'avvocato Mattia Grassani, esperto di diritto sportivo, spiega che non è semplice ribaltare la sanzione della partita a porte chiuse: "Gli strumenti sono limitati: il rapporto della Procura federale è una prova privilegiata difficile da ribaltare. In altri casi meno eclatanti per contrastarla è stata utile ad esempio la relazione di un questore da cui risultava che nel momento incriminato non c'erano stati cori. Questo potrebbe essere un bell'argomento".
A proposito della norma che ha portato alla chiusura dello stadio, Grassani ha spiegato che "la materia è delicata, perché è ispirata a valori difesi dalla nostra Costituzione e da quelle di molti Paesi evoluti. Ma la previsione più equivoca è quella che riguarda la discriminazione territoriale, è al limite fra il comportamento discriminatorio e la goliardia e questo può essere preso in considerazione nell'ottica di una possibile rivisitazione o interpretazione meno rigorosa".
INTERROGAZIONE PARLAMENTARE - Il caso è arrivato anche in Parlamento. Il deputato della Lega Nord Paolo Grimoldi ha chiamato in causa il ministro per gli affari regionali e le autonomie Graziano Del Rio, che ha annunciato la creazione di un tavolo con la Figc per studiare nuove misure: "Bisogna distinguere le manifestazioni di intolleranza e di violenza da quelle più ironiche legate al campanilismo, per questo istituiremo un tavolo con la Figc per definire meglio le linee guida. E' vero anche che i nostri stadi non possono essere zone franche per gli scalmanati: i fenomeni razzisti e violenti vanno assolutamente arginati".
LE PAROLE DI BUFFON - Dal ritiro della Nazionale si esprime anche Gigi Buffon: "Quella della discriminazione territoriale è una tematica molto delicata, serve una presa di coscienza e di responsabilita' da parte di tutti, per il bene del calcio. Vediamo se siamo maturi per farlo. Dobbiamo renderci conto che il confine tra campanilismo, sfottò, offese e discriminazione è labile e come in ogni territorio minato si rischia di saltare in aria".
LA LETTERA DI BERETTA - La chiusura dell'impianto milanese, causata dei cori discriminatori dei tifosi rossoneri durante la partita con la Juve, ha innescato la reazione delle istituzioni del calcio. Il presidente della Lega di serie A Maurizio Beretta ha spedito una lettera alla Figc per chiedere una revisione della norma.
LA RISPOSTA DI ABETE - Giancarlo Abete, massimo dirigente della Federazione, ha accolto la richiesta: "Il prossimo Consiglio della Figc esaminera' il tema della chiusura degli stadi per discriminazione territoriale. Bisogna fare attenzione all'applicazione della norma -ha spiegato Abete durante la presentazione degli eventi in occasione della partita della Nazionale con l'Armenia a Napoli -, che richiede grande applicazione sul versante delle procedure applicative, perché facciano in modo che la norma sia sanzionatoria e punitiva e non si presti a strumentalizzazioni da parte degli stessi soggetti. Non è una marcia indietro del resto neanche la Lega chiede questo". La data del Consiglio non è stata ancora stabilita perché "si attende la fine del procedimento del Milan contro la chiusura dello stadio di San Siro". Abete però ha voluto chiarire un punto cruciale: "Cerchiamo di non diventare ridicoli nel far passare delle forme di offesa triviale come forme di goliardia o ironia, perché non lo sono. Ogni forma di discriminazione va punita perché, come ha detto Malagò, non ci può essere discriminazione all'interno della discriminazione".
L'AVVOCATO GRASSANI: "LA MATERIA E' DELICATA" - L'avvocato Mattia Grassani, esperto di diritto sportivo, spiega che non è semplice ribaltare la sanzione della partita a porte chiuse: "Gli strumenti sono limitati: il rapporto della Procura federale è una prova privilegiata difficile da ribaltare. In altri casi meno eclatanti per contrastarla è stata utile ad esempio la relazione di un questore da cui risultava che nel momento incriminato non c'erano stati cori. Questo potrebbe essere un bell'argomento".
A proposito della norma che ha portato alla chiusura dello stadio, Grassani ha spiegato che "la materia è delicata, perché è ispirata a valori difesi dalla nostra Costituzione e da quelle di molti Paesi evoluti. Ma la previsione più equivoca è quella che riguarda la discriminazione territoriale, è al limite fra il comportamento discriminatorio e la goliardia e questo può essere preso in considerazione nell'ottica di una possibile rivisitazione o interpretazione meno rigorosa".
INTERROGAZIONE PARLAMENTARE - Il caso è arrivato anche in Parlamento. Il deputato della Lega Nord Paolo Grimoldi ha chiamato in causa il ministro per gli affari regionali e le autonomie Graziano Del Rio, che ha annunciato la creazione di un tavolo con la Figc per studiare nuove misure: "Bisogna distinguere le manifestazioni di intolleranza e di violenza da quelle più ironiche legate al campanilismo, per questo istituiremo un tavolo con la Figc per definire meglio le linee guida. E' vero anche che i nostri stadi non possono essere zone franche per gli scalmanati: i fenomeni razzisti e violenti vanno assolutamente arginati".
LE PAROLE DI BUFFON - Dal ritiro della Nazionale si esprime anche Gigi Buffon: "Quella della discriminazione territoriale è una tematica molto delicata, serve una presa di coscienza e di responsabilita' da parte di tutti, per il bene del calcio. Vediamo se siamo maturi per farlo. Dobbiamo renderci conto che il confine tra campanilismo, sfottò, offese e discriminazione è labile e come in ogni territorio minato si rischia di saltare in aria".