Sono nella sede della polizia municipale i tifosi italiani fermati
nella capitale prima della partita Legia-Lazio
. Gli agenti: "Siamo stati attaccati". Erano 180
, alcuni già rilasciati
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Sono in stato di fermo nella sede della polizia municipale di Varsavia i 149 tifosi italiani fermati ieri nel centro della capitale prima della partita di Europa League tra Legia Varsavia e Lazio. Lo rendono noto fonti della polizia, precisando che sono in corso le identificazioni personali e i preparativi per i procedimenti penali. Coltelli, un'ascia, un casco. Sono alcuni degli oggetti trovati in possesso dei tifosi della Lazio che la polizia polacca ha mostrato oggi alla stampa.
Il rapporto degli agenti - Secondo la polizia, alcune persone hanno attaccato i poliziotti nel centro della capitale e nel corso degli scontri è stato distrutto un mezzo della polizia ed è stato disturbato l'ordine pubblico. Si tratta di violazioni previste dal codice penale polacco. Un filmato sugli scontri è disponibile sul sito della polizia di Varsavia.
Il video pubblicato sul sito della polizia municipale di Varsavia
La Lazio - "Giovedì mattina - ha spiegato il direttore sportivo Tare a Sky Tg 24 - abbiamo ricevuto un gruppo di nostri tifosi che era preoccupato per la propria sicurezza e, tramite noi e l'ambasciata italiana, cercava di garantirsela. Abbiamo avuto un contatto con la polizia polacca per far scortare i nostri tifosi allo stadio, ci hanno garantito questo sostegno dando come punto di ritrovo un noto locale di Varsavia, però all'arrivo degli agenti i tifosi non sono stati scortati allo stadio, ma portati nei vari commissariati. Noi ringraziamo l'ambasciata italiana che ha cercato in tutti i modi di aiutare questa gente che non ha fatto nulla. Erano a Varsavia solo per vedere una partita di calcio, qualcosa è successa ma non c'è stata nessuna violenza né nulla di particolare. Anche dopo la partita i nostri tifosi hanno chiesto di essere scortati dalla polizia fuori dallo stadio, non sono stati accontentati e noi abbiamo organizzato un servizio di 50-60 taxi per loro. Da quel che sappiamo la maggior parte dei nostri tifosi rientrerà questa mattina".
Primi 10 rinvii a giudizio - Un primo gruppo di dieci tifosi laziali, dei 137 fermati ieri in Polonia, è stato già rinviato a giudizio oggi a Varsavia per gli incidenti avvenuti ieri prima di Legia-Lazio. Lo ha reso noto l'agenzia polacca Pap precisando che i reati contestati dovrebbero essere puniti secondo il codice polacco con contravvenzioni o ammende. Continua intanto, secondo la polizia di Varsavia, la procedura di definizione degli elementi di prove contro le altre persone fermate.
Il rapporto degli agenti - Secondo la polizia, alcune persone hanno attaccato i poliziotti nel centro della capitale e nel corso degli scontri è stato distrutto un mezzo della polizia ed è stato disturbato l'ordine pubblico. Si tratta di violazioni previste dal codice penale polacco. Un filmato sugli scontri è disponibile sul sito della polizia di Varsavia.
Il video pubblicato sul sito della polizia municipale di Varsavia
La Lazio - "Giovedì mattina - ha spiegato il direttore sportivo Tare a Sky Tg 24 - abbiamo ricevuto un gruppo di nostri tifosi che era preoccupato per la propria sicurezza e, tramite noi e l'ambasciata italiana, cercava di garantirsela. Abbiamo avuto un contatto con la polizia polacca per far scortare i nostri tifosi allo stadio, ci hanno garantito questo sostegno dando come punto di ritrovo un noto locale di Varsavia, però all'arrivo degli agenti i tifosi non sono stati scortati allo stadio, ma portati nei vari commissariati. Noi ringraziamo l'ambasciata italiana che ha cercato in tutti i modi di aiutare questa gente che non ha fatto nulla. Erano a Varsavia solo per vedere una partita di calcio, qualcosa è successa ma non c'è stata nessuna violenza né nulla di particolare. Anche dopo la partita i nostri tifosi hanno chiesto di essere scortati dalla polizia fuori dallo stadio, non sono stati accontentati e noi abbiamo organizzato un servizio di 50-60 taxi per loro. Da quel che sappiamo la maggior parte dei nostri tifosi rientrerà questa mattina".
Primi 10 rinvii a giudizio - Un primo gruppo di dieci tifosi laziali, dei 137 fermati ieri in Polonia, è stato già rinviato a giudizio oggi a Varsavia per gli incidenti avvenuti ieri prima di Legia-Lazio. Lo ha reso noto l'agenzia polacca Pap precisando che i reati contestati dovrebbero essere puniti secondo il codice polacco con contravvenzioni o ammende. Continua intanto, secondo la polizia di Varsavia, la procedura di definizione degli elementi di prove contro le altre persone fermate.