Inzaghi al Milan: "Io in prima squadra? In futuro vedremo"

Calcio
Filippo Inzaghi e Clarence Seedorf si abbracciano, l'uno potrebbe sostituire l'altro sulla panchina del Milan (Foto Getty)
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L'ex attaccante a Montecatini Terme per ricevere il Premio come miglior allenatore delle giovanili dribbla le domande su Seedorf ma ammette: "A fine stagione mi siederò al tavolo con Galliani e Berlusconi e decideremo"

"Per ora sono l'allenatore della Primavera. Ho un contratto di due anni col Milan e mi piacerebbe onorarlo. Poi per il futuro vedremo, a fine stagione mi siederò al tavolo con Galliani, Barbara Berlusconi e il presidente e decideremo il mio futuro", lo ha detto Filippo Inzaghi da Montecatini Terme, dove è stato premiato come miglior  allenatore delle giovanili. L’ex attaccante rossonero non ha voluto commentare il momento di alta tensione tra il Milan e Seedorf: "Non dovete chiedere a me cosa è successo, sono un grande amico di Clarence e sono felice di quello che ha fatto. Lui ha fatto la scelta giusta, io mi godo il mio mondo fatto di meno tensioni. Fare l'allenatore è difficile e dispendioso ma è una cosa che mi sta dando grandi soddisfazioni", ha aggiunto Inzaghi, per il quale, ormai da tempo, si parla di un futuro sulla panchina della prima squadra: "So che la proprietà mi vuole bene e vuole tirare fuori il  massimo da me, questo mi lascia sereno. Qualsiasi decisione prenderemo sarà per il bene del Milan e di Inzaghi. Aspetteremo la fine del campionato e poi vedremo".

Sul labiale di Galliani da Bergamo – Alla domanda su chi avrebbe fatto giocare contro l’Atalanta tra Honda e Taarabt, Inzaghi ha risposto: "Non è un problema mio", e ha sdrammatizzato sull'ultimo episodio in casa Milan con Galliani che, come evidenziato da un labiale 'catturato' dalle telecamere, si è lasciato scappare un "perché è matto" per motivare l'esclusione di Taarabt dall'undici titolare  schierato da Seedorf contro l'Atalanta. "Io non me la prenderei. Anche io in panchina ne dico di tutti i colori, stiamo sereni".

Ancelotti modello da allenatore - "È facile dire che ne ho avuti tantissimi e tutti bravi. Ancelotti l'ho avuto più di dieci anni e spero di essere come lui. Ma un allenatore – ha concluso - deve essere se stesso, non si possono copiare Ancelotti o Mourinho. Io devo essere Inzaghi con i miei pregi e difetti”

L'ex direttore sportivo Braida non parla di Milan - "Il calcio è la mia più grande passione, la mia professione e la farò sempre con entusiasmo, con grande umiltà. Ci metterò passione e l'entusiasmo di un ragazzino e anche se si dice che il futuro è dei giovani, penso che anche persone di una certa età hanno qualcosa da dare", Ariedo Braida, ex direttore sportivo del Milan, conferma di essere sulla via...della Sampdoria. "Ieri sono andato a vedere una bella partita, a Genova...", ha detto Braida ma non ha voluto parlare del divorzio molto doloroso dalla società rossonera. "Il giorno che sono andato via dal Milan, che è stato la mia vita, ho chiuso il libro e non ne ho parlato e non posso più parlare del passato". E da futuro diesse della Samp si tiene stretto Mihajlovic: “Per me è un allenatore importante e ha un grande futuro... nella Sampdoria".