Nasce il nuovo Parma. Giordano: "Obiettivo salvezza"

Calcio
Il presidente "tecnico" del Parma Fabio Giordano in conferenza stampa (Getty)

Il presidente "tecnico" per 3 mesi della società emiliana si presenta in conferenza stampa: "Doca è stato spaventato da voi giornalisti. La proprietà è di una Holding petrolifera russo-cipriota. Non posso dire chi sono ma si tratta di persone conosciute"

Il giallo sembra finito. Il Parma ha una nuova proprietà e un nuovo presidente. Non è il gioielliere piacentino Pietro Doca, annunciato nei giorni scorsi, ma l’avvocato Fabio Giordano. Lo ha spiegato lui stesso in una conferenza stampa al Tardini, affrontata con la febbre. “Abbiamo firmato le carte. Per quanto riguarda la figura di Doca, posso dirvi che è stato spaventato da tutti voi. Speriamo non spaventate anche me. La nuova proprietà ha deciso di affidarmi il ruolo di presidente tecnico per tre mesi. Tra fine febbraio e marzo si presume che gli azionisti abbiano quel ruolo, e io sarò vice-presidente”. Poi ha annunciato il nome della Holding russo-cipriota che ha rilevato la proprietà del Parma. Si tratta della Dastraso Holding Limited di Cipro (in realtà inizialmente dice Dastrosa, poi si corregge ndr). “Il suo business principale – ha aggiunto Giordano – è l’estrazione petrolifera”.  Poi ha spiegato: “Non c’è nessuna spy story siamo tutte persone conosciute, in quest’operazione ho fatto il legale e non devo essere paragonato al lobbysta o la persona fiduciario di qualcuno. La mia figura è stata scelta sia da Ghirardi sia dalla holding straniera”.

"Gente conosciuta" -
“Ho firmato un atto di riservatezza rispetto alle persone che compongono la Holding, quando saprete i nomi vedrete che è gente conosciuta”, ha aggiunto Giordano che non ha rivelato i nomi dei nuovi proprietari, ma si è limitato a rispondere: “La holding? Fa due miliardi di fatturato. Vi basta questo dato? Questa comunque è una società di Cipro non inserita in black-list e tutte le operazioni vengono fatte in una banca straniera affidabile". I nomi degli azionisti sarebbero stati comunque depositati nell'atto di cessione del club dal notaio perché "è un obbligo della legge italiana contro il riciclaggio, ma siccome sono gente seria non vogliono per ora apparire. Qui c'è una chiarezza massima".

"Taci? I legami con lui ci sono" - Fra i nomi più gettonati quello del magnate albanese Rezart Taci. "Avevo costituito con lui una società per il trading in Italia di prodotti petroliferi - ha spiegato Giordano -. I legami con lui ci sono e lo stimo, ma in questa operazione non mi sento di dire che è un azionista". Doca però è stato un braccio destro di Taci ed è stato, per un giorno, presidente del club: "E alla fine è stato un po' spaventato da tutti voi ed ha fatto un passo indietro. Questa situazione ha comportato delle difficoltà per noi, ma l'accordo era già stato definito ed io ho dovuto fare carriera in maniera veloce, così per tre mesi farò il presidente tecnico, poi subentreranno gli azionisti. Ripeto, mi hanno assicurato che entro fine gennaio, primi di marzo, avranno tutto l'interesse a farsi conoscere perché il calcio per loro è un ottimo biglietto da visita per altre attività in Italia".

Cda -
Prossimo passaggio, il rinnovo del cda che porterà anche le liquidità necessarie a fare uscire la società dal grave dissesto finanziario. "Nessuno al mondo mette i soldi in una società dove non è azionista", ha detto Giordano: "Non metterò mai delle fideiussioni quando non sono stati fissati il cambio del cda, che è stato indicato, se non sbaglio, per il 27 dicembre. Molti nomi del nuovo cda sono stati scelti da me perché mi devono confortare in questa avventura: stimati professori universitari, noti fiscalisti, tutti italiani. Manca solo la loro nomina".

Obiettivo salvezza - In mezzo a tutte queste incognite, la squadra è sempre più sola in coda alla classifica. "La volontà nostra è di riuscire a rimanere in serie A - assicura il neo presidente -. Ci sono però grosse difficoltà rispetto allo stato patrimoniale della società, siamo consapevoli di quanto ci è stato consegnato". Al suo fianco Leonardi che, ha spiegato il neo presidente, "conosco da questa estate e non nascondo che ci ha fatto la corte". Leonardi ha ribadito di essere stato pronto a mettersi da parte "se ci fosse stata la necessità. Prendo tutte le mie responsabilità dal punto di vista tecnico perché se siamo ultimi in classifica ho delle responsabilità. Sino all'ultimo respiro lotteremo per raggiungere questo risultato. A fine stagione poi faremo il bilancio e decideremo assieme cosa fare. Io comunque darò tutto me stesso per questa causa". Al fianco di chi però resta un segreto.