Kita, presidente del Nantes, sull'ipotesi di addio di Ranieri per allenare l'Italia: "Per ora ancora non c'è nulla, ma in caso accadesse tutto questo ne parlerei con lui. Guidare la Nazionale del proprio paese sarebbe un sogno per ogni allenatore, per Ranieri sarebbe un'occasione irripetibile e a me non piace rallentare la carriera di qualcuno"
"Se mi contattasse l'Italia? Qualsiasi allenatore italiano vorrebbe guidare la nazionale, se mi chiamano vado dal presidente del Nantes e gli chiedo di liberarmi". Parola di Claudio Ranieri, che ha espressamente dichiarato durante Calciomercato – L'Originale su Sky Sport 1 che non resisterebbe al richiamo dalla panchina azzurra. Nonostante l'ottimo lavoro svolto fin qui in Francia e un contratto in essere con il Nantes, con scadenza nel 2019. "Non c'è stato però alcun contatto, né ora né dopo l'addio di Antonio Conte", ha precisato lo stesso Claudio Ranieri. Le sue parole, però, sono arrivate al presidente del Nantes, Waldemar Kita, che le ha commentate così: "Per ora ancora non c'è nulla, ma se dovesse presentarsi questa situazione vorrei parlarne ovviamente con lui – ha dichiarato – Claudio Ranieri è certamente un gentiluomo, ha una grande esperienza nel calcio internazionale. E capirei se volesse terminare una carriera di livello altissimo con un'opportunità che probabilmente non si ripeterà due volte. Quindi bisognerebbe analizzare la cosa, vedere come possiamo organizzarci per non lasciare il club in una situazione di difficoltà nel giorno in cui ci sarebbe il suo addio".
"Guidare la Nazionale sarebbe il sogno di ogni allenatore"
Se le parole di Claudio Ranieri sanno di candidatura, quelle di Waldemar Kita sanno quindi di apertura ad un eventuale addio dell'allenatore italiano al Nantes per sedersi sulla panchina della Nazionale. In caso di chiamata della FIGC, insomma, il numero uno del club francese non si opporrebbe. "Per il momento non è stata presa ancora decisione, ci sono diversi candidati per la panchina della Nazionale italiana – conclude Kita – Ma chiaramente allenare la squadra del proprio paese sarebbe un sogno per qualsiasi allenatore e a me non piace rallentare la carriera di qualcuno. Nel caso dovesse accaderci, dovremmo adattarci: cosa possiamo fare di diverso?".