Serie A ma non solo: undici talenti da seguire nella stagione 2018-2019

Calcio

Edoardo Marcarini

Con la Premier iniziata e la Serie A in procinto di partire, è tempo di provare a designare i migliori giovani dei vari campionati. Da alcuni già famosi ad altri molto meno conosciuti, ecco undici talenti da seguire per la stagione 2018-2019

Una premessa. Non si tratta di un dato di fatto che questi undici giocatori, potenziali campioncini, esploderanno. Non è certo che "saranno famosi", ma si faranno, anche perché l'età media di questa formazione, schierata con un 4-4-2 che potrebbe anche nella realtà esaltare le caratteristiche di questi ragazzini terribili, è bassissima. Appena 18.5 anni, undici "neo-maggiorenni" in cui il vecchietto è Nicolò Barella.

Portiere: Alban Lafont (Fiorentina, 1999)

Il numero uno deve esserlo per davvero. Perché serve sicurezza, esperienza, oltre a una carta di identità che potenzialmente possa annunciare almeno un ventennio di carriera ad alti livelli. Escludendo Donnarumma (troppo mainstream), restiamo comunque in Serie A. Un nome, Alban, un cognome, Lafont e la direzione presa è chiara: Firenze. Perché la Fiorentina di Pioli punta tanto sui giovani, con un attacco potente e verde, esattamente come la porta, in cui Lafont eredita il posto di Sportiello per provare a dimostrare con i fatti che le parole spese per lui possono essere ripagate con delle prestazioni... da grandi. I numeri lo descrivono già come un portiere fatto e finito (ben 98 le presenze in Ligue 1), in Italia lo aspettano al varco: manca pochissimo per vederlo in azione. Il precampionato comunque qualche indicazione in questo senso l'ha già data.

Difensori: Achraf Hakimi (Borussia Dortmund-Real Madrid, 1998), Matthijs de Ligt (Ajax, 1999), Dayot Upamecano (Red Bull Salisburgo, 1998), Ryan Sessegnon (Fulham, 2000)

La maggior parte di loro, se non tutti, sono abbastanza conosciuti. Parliamo di talenti purissimi, o meglio, talentissimi molto vicini a esplodere in modo definitivo. Nel 4-4-2 che abbiamo disegnato, il ruolo di terzini va assegnato di diritto ad Achraf Hakimi e Ryan Sessegnon. Se il primo è in prestito dal Real Madrid al Borussia Dortmund e quindi già abituato ad alti palcoscenici, il secondo è il fiore all'occhiello della rosa del Fulham. Due anni a dividerli sulla carta d'identità (1998-2000) ma quanto talento. Sessegnon, poi, sembra avere un futuro designato ma in un'altra posizione: più avanzato, visto che la porta la vede eccome. Al centro della difesa, invece, un super capitano (de Ligt dell'Ajax, obiettivo di diverse big del calcio europeo) e quel Dayot Upamecano che piace a tanti per personalità e attitudine al sacrificio. Quattro giovanissimi che, nel giro di qualche anno, rischiano davvero di essere nella top 10 dei difensori mondiali.

Centrocampisti: Ferrán Torres (Valencia, 2000), Phil Foden (Manchester City, 2000), Nicolò Barella (Cagliari, 1997), Kirill Kirilenko (Dinamo Brest, 2000)

Andiamo controcorrente: "l'esperienza" non è un fattore legato alla difesa (o alla porta). Nel nostro undici di promesse da seguire in questa stagione, il reparto meno "verde" è il centrocampo. Ad alzare l'età media è... un italiano, Nicolò Barella. Coi suoi 21 anni (1997) il centrocampista centrale del Cagliari è il più vecchio di tutti. Lo schieriamo al centro del campo insieme a Phil Foden, super teenager del Manchester City che ha fatto innamorare Guardiola ("è pronto per fare il titolare in Premier League). Insomma, un'investitura importante, fiducia ben riposta in un trequartista decisamente polivalente: mezz'ala, esterno basso e alto, centrale metodista. Può fare tutto, giocare ovunque e rendere bene. Sulle fasce due potenziali fenomeni, uno un po' più conosciuto (Ferrán Torres, 2000 del Valencia) e un bielorusso che fa impazzire i tifosi della Dinamo Brest, Kirill Kirilenko, altro diciottenne d'assalto, considerato l'astro nascente di tutto il calcio bielorusso.

Attaccanti: Vinícius Júnior (Real Madrid, 2000) e Jan-Fiete Arp (Amburgo, 2000)

Chiudiamo con il reparto in cui è più difficile pescare un giovane che spicchi rispetto agli altri. Perché di giocatori interessanti è pieno il mondo, noi abbiamo scelto un talento pieno, conosciuto (anche se più per il costo del trasferimento che per le qualità) e un "underdog", potenziale fuoriclasse sotto porta. Vinícius Júnior è forte, fortissimo. Pagato 45 milioni di euro dal Real Madrid, nel precampionato dei Blancos ha fatto intuire grandissime qualità tecniche e un'accelerazione potenzialmente devastante: va aspettato, ma il Real forse ha già in casa il dopo-CR7. L'underdog è lui, Jan-Fiete Arp dell'Amburgo: classe 2000, con la storica prima retrocessione dei suoi potrebbe trovare grande spazio già in questa stagione. Che si preannuncia stellare, in Italia e all'estero, con tanti giovani da seguire e sperare che si valorizzino.