Argentina Venezuela 1-3: torna Messi, gol di Lautaro ma Seleccion ko in amichevole

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Amichevole da dimenticare per la nazionale di Scaloni al Wanda Metropolitano nel giorno del rientro del numero 10 del Barcellona: Rondon, Murillo e Martinez stendono l'Albiceleste, a segno Lautaro Martinez

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Nella serata del ritorno di Lionel Messi in nazionale, l'Argentina cade in amichevole per 1-3 al Wanda Metropolitano di Madrid contro il Venezuela. Inutile per la Selección la rete di Lautaro Martinez.

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Il ritorno in nazionale dopo quasi nove mesi di assenza non è quindi andato come Leo Messi - con un look nuovo, senza barba - desiderava. Il recordman per gol segnati con l'Argentina non è andato a segno, ma a steccare è stata tutta la squadra di Lionel Scaloni. Schierata con il 3-4-2-1, con Foyth, Mercado e Lisandro Martinez davanti ad Armani, Lo Celso e Paredes in mezzo al campo e Gonzalo Martinez ad affiancare la Pulga alle spalle di Lautaro Martinez, l'Argentina è stata a freddo da Salomon Rondon al 6': controlla dopo un buco di Mercado su assist in profondità di Roberto Rosales e firma l'0-1. Dopo un'occasione per il raddoppio per il centravanti del Newcastle, al 44' è Jhon Murillo a trovare il bis per la Vinotinto. Ingresso in area da sinistra, diagonale preciso e palla alle spalle di Armani. Scaloni prova a scuotere i suoi nell'intervallo inserendo Kanemann, Matias Suarez e Blanco per Lisandro, Mercado e Gonzalo Martinez, ma il centro dell'interista Lautaro Martinez al 58' (freddo davanti a Farinez con un preciso piatto sinistro su perfetto filtrante di Lo Celso) servirà a poco. Al 75' l'Argentina paga un altro buco in difesa: Foyth stende Josef Martinez in area e dal dischetto lo stesso numero 17 non sbaglia e firma il definitivo 1-3, regalando al Venezuela una serata di gioia. L'AFA (la Federcalcio argentina) aveva chiesto a Messi sui social di prendere per mano un'altra volta la Selección, ma almeno per ora, per Leo la storia con l'Argentina è ripresa così come era finita nei Mondiali di Russia: a testa bassa, mentre gli avversari festeggiano.

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